Fedriga: Pnrr centralista e da rivedere. “Rispetto a quando è stato varato la situazione nazionale e internazionale, fra guerra e crisi energetica, è completamente cambiata. Il Pnrr non può essere ideologizzato ma adeguato perché risponda all’esigenza di favorire lo sviluppo del Paese” ha affermato il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga in un’intervista al “Corriere della Sera”.
“L’orizzonte temporale indicato (il 2026) è tale che ha portato all’esclusione di alcune opere infrastrutturali strategiche come la velocizzazione della Venezia-Trieste. Bisognerebbe prevedere deroghe sui tempi di realizzazione per alcuni progetti specifici”.
Fedriga: Pnrr centralista, nemmeno piramidale
Ma è un’altra la critica più forte espressa nell’intervista dal presidente del Friuli-Venezia Giulia al piano di resilienza nazionale. “Il Pnrr è stato costruito con un’impronta fortemente centralista. Non con un modello piramidale, con lo Stato centrale che dà gli obiettivi e le Regioni che li adattano alle esigenze dei territori, ma con tutte le scelte calate dall’alto, tagliando fuori completamente i nostri enti” ha affermato Fedriga. E questo comporta “bandi centralizzati, scelte unilaterali, disomogeneità territoriali. Ecco, qui sono emerse differenze inaccettabili fra Regioni”.
Pnrr, la richiesta di una revisione
Fedriga ne ha parlato anche con il ministro Raffaele Fitto: “Certo. Ha preso atto del problema, che abbiamo sottolineato come Regioni non singolarmente, e ci ha detto che farà il possibile. Fitto è sensibile alle istanze che abbiamo avanzato. È chiaro, però, che anche lui è arrivato a partita in corso. Quell’impostazione centralista del Pnrr l’ha data il governo Conte II”. Realisticamente, “siamo consapevoli che i margini di manovra a questo punto sono limitati. Ci aspettiamo però alcune correzioni. Dobbiamo muoverci nell’alveo del possibile. Chiediamo una revisione, non una riscrittura. Penso che sia anche nell’interesse dell’Europa che i fondi messi a disposizione servano allo sviluppo del Paese e non vadano persi o sprecati”, ha concluso Fedriga.