Ormai ci siamo: il prossimo 1° luglio – così come stabilito dall’ultima Legge di Stabilità – entrerà in vigore l’obbligo di gestione delle fatture tramite sistemi elettronici per tutti i soggetti Iva. Un cambiamento epocale che si svilupperà in due fasi: la prima, con scadenza proprio il 1° luglio, riguarderà i subappaltatori della Pubblica Amministrazione e gli operatori della filiera dei carburanti. La seconda parte invece si concluderà il 1° gennaio 2019 e riguarderà tutte le transazioni tra aziende. Tradotto significa che tutti coloro che hanno una partita iva si troveranno di fronte a un bivio: affidarsi a uno specialista che abbia le competenze tecniche necessarie per gestire la dematerializzazione delle fatture o acquistare un software o servizi web che gestisca il processo in automatico. Secondo alcune fonti, la messa a regime della filiera dei pagamenti significherà gestire circa un miliardo di documenti all’anno. Una mole enorme che però risolverà molti grattacapi a esercenti e professionisti che finora si sono affidati esclusivamente alla carta, attraverso un procedimento laborioso che rischiava di lasciare “pezzi per strada”. La piattaforma che dovrà gestire tutto il processo è quello di SdI (Sistema di Interscambio), che viene impiegata già dal 2014 per gestire le fatture elettroniche della PA.
Con la dematerializzazione addio a un miliardo di documenti di carta si parte con subappaltatori PA e operatori della filiera carburanti
L’azienda dovrà accedere a un sistema di interscambio sul web che consente il caricamento della fattura secondo un formato standard, cioè l’XML (acronimo di eXtensible Markup Language). Si tratta di un metalinguaggio marcatore che consente di stabilire a priori quali debbano essere i parametri da rispettare e come si debba compilare la fattura. Per poter caricare le fatture sarà necessario avere le credenziali di Entratel o Fisconline o, ancora, disporre di una carta nazionale dei servizi associata a un lettore di smart card CNS collegato al Pc e di un indirizzo di posta elettronica certificata. Un cambio di passo che mette l’Italia al pari di altri paesi europei ma che non sta riscontrando particolare apprezzamento da parte di artigiani e piccole imprese. La Cna, ad esempio, ha dichiarato di non approvare «la scelta di avviare il sistema senza un adeguato periodo di sperimentazione e di test rigorosi e controllati concordati e condivisi con le grandi associazioni di rappresentanza delle imprese».
A fronte di qualche (fisiologica) protesta, c’è chi però ha deciso addirittura di anticipare i tempi di adeguamento alla nuova normativa. È il caso di Mascherpa, una pasticceria milanese specializzata in tiramisù che, prima in Italia, ha reso operativo il nuovo metodo di gestione delle fatture attraverso una collaborazione con Epson e Scloby. La multinazionale tecnologica offre registratori di cassa telematici che consentono di trasmettere online all’Agenzia delle Entrate i corrispettivi giornalieri. Scloby, invece, ha realizzato una piattaforma in cloud a servizio del retail che permette la corretta realizzazione delle fatture elettroniche. Inoltre, all’esercente vengono forniti dati in tempo reale su fatturato e prodotti venduti. «Da fine ottobre del 2017 – racconta Giuseppe Loiero, proprietario di Mascherpa – ci siamo resi conto che aver preso questa decisione ci ha cambiato la vita. Il commercialista è ormai una figura molto meno “presente” nella nostra vita professionale, e dal negozio è sparito il registro contabile».
Attualmente Epson ha fornito le sue casse automatiche a cinque aziende, per complessive cinquanta già installate. Il costo del servizio è abbastanza contenuto: si tratta di 1.500 euro una tantum per ogni cassa installata e di 50 euro al mese per la gestione del software, comprensiva anche di assistenza telefonica e on-site. «Dal momento che il passaggio alla nuova tecnologia può essere fatta solo all’apertura dell’anno fiscale, quindi al primo gennaio di ogni anno, – spiega Camillo Radaelli, Sales Manager Business System di Epson Italia – siamo piuttosto sicuri che in questo 2018 avremo un’impennata degli ordini. Non voglio sbilanciarmi, ma diciamo che stiamo parlando di diverse migliaia di nuove casse installate. Basta pensare alle aziende della GDO che dovranno adeguarsi entro il 31 dicembre 2018 e che hanno numerosissime casse da gestire». L’esperienza di Epson con degli scontrini “intelligenti” inizia nel 2011 con il lancio di una serie di prodotti smart che sono stati progressivamente messi a punto grazie anche a Expo. In collaborazione con il portale ExpoinCittà, è stato lanciato ExPOSition – Events Around You, un’iniziativa di geo-marketing in mobilità dedicata agli esercizi commerciali che trasformava lo scontrino in veicolo di informazione e promozione. In sostanza, grazie alla geolocalizzazione, alla clientela venivano fornite sulla ricevuta fiscale una serie di informazioni relative ad attività di diverso tipo che potevano essere svolte nelle vicinanze dell’esercizio commerciale. L’iniziativa ha consentito di comunicare, durante i sei mesi di Expo, oltre mezzo milione di eventi in città ed è poi stata replicata nel maggio del 2016.
Mascherpa è stato il primo esercizio commerciale ad adottare la fatturazione elettronica messa a punto da Epson con software Scloby
Come detto, Scloby si è occupata di sviluppare il software che consente la gestione delle fatture elettroniche. L’azienda, nata nel 2013, è nata a Torino ma oggi ha oltre 600 clienti, un terzo dei quali a Milano. Tra i partner ci sono anche grandi soggetti come Armani o Cantine Frescobaldi. «Il rischio – racconta il CEO Francesco Medda – è che ci siano molti commercianti impreparati a meno di un anno dall’obbligatorietà delle fatture elettroniche. Dal canto nostro abbiamo sperimentato con successo, già dallo scorso anno, l’invio della copia dello scontrino fiscale via mail: sembra una banalità ma oltre il 50% dei documenti viene aperto almeno una volta, e questo consente di profilare la clientela in maniera più efficace. Raccogliere e incrociare i dati è uno strumento per permettere al tessuto imprenditoriale di prendere esempio da big come Amazon, Yoox e Alibaba che crescono in doppia cifra anche perché hanno saputo creare offerte mirate per la clientela». Con l’invio delle fatture in formato elettronico, infatti, si può tenere traccia in maniera migliore degli acquisti effettuati dalla clientela e profilare gli utenti in maniera più efficace, creando offerte ad hoc. La rivoluzione delle fatture elettroniche, quindi, può diventare anche una grande occasione per aumentare il proprio business. Una prospettiva che dovrebbe ingolosire tanti, se non tutti, gli imprenditori italiani.