Fare shopping col segugio che stana i “tarocchi”

Fare dei consumatori, armati di uno smartphone, le sentinelle anti-contraffazione. È l’idea semplice e potente che ha permesso a Certilogo, piattaforma digitale dedicata all’autenticità nata a Milano nel 2006, di diventare leader globale: a oggi sono 80 i top brand che hanno aderito al network, e oltre 1,8 milioni le autenticazioni di prodotto eseguite da consumatori di 170 Paesi diversi. «La nostra clientela è parte attiva nel contrastare il dilagante fenomeno della contraffazione – dice Michele Casucci, fondatore e ad di Certilogo  – la nostra è infatti l’unica tecnologia per l’autenticazione dei prodotti che consente ai brand di collaborare direttamente con i propri consumatori per identificare i prodotti falsi, sia nei punti vendita fisici sia online, utilizzando lo smartphone o il pc». I brand che scelgono Certilogo aggiungono sull’etichetta un codice identificativo, a cui sono associate le informazioni sulla catena distributiva. Per interrogare il codice Certilogo il consumatore utilizza gratuitamente l’app Authenticator disponibile in 10 lingue per Apple, Android e desktop, che consente di scansionare il QR code o di digitare le 12 cifre del codice. Durante l’autenticazione il consumatore fornisce al sistema una serie di informazioni tra cui il proprio profilo, la propria posizione e il negozio online o offline dove è stato trovato il prodotto.

Certilogo è disponibile in 10 lingue sui principali app store. sono oltre 1,8 milioni le autenticazioni eseguite dai consumatori di 170 paesi

La piattaforma Certilogo combina i dati inviati dagli utenti con quelli forniti dai brand e restituisce un risultato rapido e chiaro: autentico o falso. Se scopre di avere a che fare con un prodotto contraffatto, il consumatore può fare richiesta del Fake Report, un documento che permette di richiedere un rimborso al negozio o venditore online da cui ha acquistato o al servizio di pagamento, come la carta di credito, che ha utilizzato. Il sistema è basato su un motore di intelligenza artificiale 100% made in Italy, «sviluppato da persone eccellenti dalle competenze robuste, formate al Politecnico di Milano – spiega Casucci – abbiamo a capo del prodotto un esperto che si è occupato a livello accademico di intelligenza artificiale ben prima che diventasse di moda. Sono spesso in giro per l’America e posso dire che i nostri ingegneri sono bravissimi, non hanno niente da invidiare a quelli più celebrati di altre parti del mondo, basta saperli scegliere». L’altro elemento geniale di Certilogo è il fatto che i consumatori – autenticatori, mentre collaborano nella lotta alla contraffazione, forniscono una quantità di dati preziosissimi per i brand. La piattaforma li elabora tutti e li trasforma in approfondite analisi in materia di contraffazione, catena distributiva, mercati paralleli e, last but not least, profili dei consumatori. I brand che hanno scelto Certilogo, da Versace a Moschino, da Lanvin a Cavalli, da Stone Island a Diesel, da Ballantyne a Colmar, da Zanotti a Chopard, hanno a disposizione “Certilogo Analytics”, un tool online con un’interfaccia utente intuitiva e funzionalità auto-esplicative, che consente di accedere a dati e informazioni generati dalla piattaforma in tempo reale. Certilogo è già leader globale, ma punta a espandersi in diversi altri settori: «oggi il nostro baricentro è su fashion e luxury apparel  – osserva Casucci – un po’ perché siamo in Italia, un po’ perché abbiamo creato un’expertise in questo campo. Ci sono altri tre settori che sono particolarmente colpiti dalla contraffazione: elettronica di consumo, food e farmaceutico. Abbiamo ampi margini di crescita, c’è ancora tutto da fare, il che è anche molto divertente».