354 denunce di minori trattate nel 2017 di cui 59 relative alla diffusione di materiale pedopornografico e 116 su molestie, ingiurie e minacce. Sono questi gli ultimi dati forniti dal Moige e dalla Polizia di Stato l’anno scorso sul panorama italiano legato al cyberbullismo.
Un fenomeno sociale tanto esteso da stimolare un mercato assicurativo a parte, dedicato proprio alla tutela di adolescenti e minori da parte delle loro famiglie.
Per Facile.it il valore stimato di questo indotto insurance è di ben 100 milioni di euro l’anno e comprende: furto e diffusione di dati personali in rete, stalking online, insulti e diffamazione sui social network, frodi informatiche. Il settore nel Bel Paese è appena nato e promette (purtroppo, visto il tema) importanti margini di crescita.
“In Italia”, spiega su Adnkronos Lodovico Agnoli, responsabile new business del portale di comparazione dei prezzi assicurativi, “e polizze contro i cyber risk vengono generalmente proposte come garanzie accessorie all’interno di pacchetti assicurativi legati alla casa con un costo che varia mediamente tra i 24 e i 40 euro l’anno. Si tratta di coperture ancora poco diffuse nel nostro paese ma che potrebbero crescere significativamente nei prossimi anni, non solo in virtù di una maggiore consapevolezza dei rischi legati al web, ma anche perché alcune compagnie stanno iniziando a proporre queste assicurazioni come prodotti indipendenti e non più connessi all’abitazione”.
Entro il 2025, aggiunge Agnoli: “il valore del mercato globale delle assicurazioni personali contro i cyber risk potrebbe addirittura superare i 3 miliardi di euro; dati che non devono sorprendere se si considera che le vittime del cyber crimine, solo in Italia e solo nel 2017, sono state 16 milioni”.
Ma cosa coprono e come funzionano queste polizze? Cyberbullismo, online stalking e revenge porn ma con dei limiti; leoni da tastiera, haters e utenti irresponsabili non sono tutelati; attenzione al vip; dal phishing al dark web; protezione sugli acquisti online. Fotografie, video, documenti e altri contenuti digitali personali; i device sono diventati oggi veri e propri archivi dove conserviamo gran parte della nostra vita privata. File di grandissimo valore la cui perdita creerebbe un danno, materiale ed affettivo, inestimabile.
In casi come questo l’assicurazione cyber risk potrebbe essere una soluzione concreta per evitare di spendere molti soldi o, peggio, gettare al vento anni di ricordi; le compagnie mettono a disposizione
dell’assicurato software specifici per il recupero dei dati persi e, qualora non sufficienti, coprono i costi di riparazione presso un centro specializzato. Le polizze, invece, non tutelano l’assicurato se
nel device sono stati volontariamente installati software pirata che hanno causato il danno.
Uno dei rischi più frequenti in rete è poi legato agli acquisti online; in questo caso la polizza cyber risk offre un supporto nella risoluzione di controversie relative a inadempienze contrattuali.
Attenzione però alla lista di beni che non sono coperti, perché in alcuni casi è molto lunga: tra le categorie di prodotti normalmente esclusi ci sono, tra gli altri, oggetti preziosi, oggetti intangibili
con valore monetario (ad esempio azioni, obbligazioni o titoli) e prodotti digitali scaricati online. Sono escluse, anche, le controversie legate ad aste online e all’acquisto online di prodotti usati.