Le esportazioni italiane nel mese di giugno 2023 hanno mostrato segnali di crescita moderata, con un incremento congiunturale dell’0,4%.
Export in aumento, ma con variazioni trimestrali
L’aumento delle esportazioni ha registrato un incremento dell’1,0% in termini monetari rispetto all’anno precedente. Tuttavia, va notato che nel secondo trimestre del 2023 c’è stata una contrazione dell’export del 3,2%, sollevando interrogativi sulle tendenze a breve termine.
I principali contributori alla crescita delle esportazioni italiane includono gli Stati Uniti (+6,9%), la Francia (+5,8%) e la Svizzera (+9,7%). Tuttavia, le esportazioni verso Belgio (-25,6%) e Turchia (-18,4%) sono diminuite significativamente, con sfide anche in Cina (-6,7%) e Germania (-1,1%).
Settori come macchinari e apparecchi non classificati altrove (+12,4%), autoveicoli (+43,0%), e articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi e strumenti medici (+27,3%) hanno contribuito positivamente. Tuttavia, settori come prodotti della raffinazione (-42,6%), metalli e prodotti in metallo (-11,6%) e prodotti chimici (-13,6%) hanno registrato una contrazione.
Nel complesso, le esportazioni italiane nel primo semestre del 2023 hanno segnato una crescita tendenziale del 4,1%. Questo è stato guidato dalle vendite di macchinari, articoli farmaceutici, autoveicoli e prodotti alimentari.
Saldo commerciale positivo e prezzi all’importazione
Il saldo commerciale italiano a giugno 2023 è stato positivo, raggiungendo i +7.718 milioni di euro, rispetto al deficit di -2.512 milioni nello stesso periodo del 2022. I prezzi all’importazione hanno registrato un calo dello 0,5% su base mensile e del 9,8% su base annua, principalmente a causa dei ribassi nei prodotti energetici e nei beni intermedi.
Mentre le esportazioni italiane mostrano segni di ripresa, le sfide dunque persistono, soprattutto nell’area europea. Il saldo commerciale positivo rappresenta un punto luminoso, ma la sostenibilità della crescita rimane da valutare nel contesto economico mutevole. Per l’Italia resta fondamentale mantenere una strategia flessibile per affrontare le dinamiche globali in evoluzione.