Eurovita, ultime notizie: salvataggio al centro dell’incontro previsto per domani giovedì 20 aprile al Mef tra assicurazioni, banche e istituzioni, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore. Il vertice sarebbe stato organizzato presso il ministero dell’Economia e delle Finanze per discutere della proposta avanzata da Generali, Intesa Vita, Poste, Unipol e Allianz per il salvataggio della compagnia assicurativa, al momento controllata dal fondo Cinven. Nelle scorse settimane, sotto l’egida del Mef, i cinque colossi assicurativi avevano messo nero su bianco un piano passato poi all’esame delle banche distributrici.
LEGGI ANCHE: Salvataggio Eurovita, ultime notizie: spunta un nuovo piano
Eurovita, ultime notizie: salvataggio, lo schema della divisione in 5 parti
Secondo quanto ipotizzato negli scorsi giorni, le attività di Eurovita dovrebbero essere ripartite tra le diverse compagnie: a quel punto i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero ad avere un contratto con Generali oppure con Unipol, Allianz, Poste o Intesa. Il comparto si farebbe carico del rischio assicurativo e dei costi connessi all’integrazione del ramo d’azienda, compreso l’assorbimento del personale ad esso correlato mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni. Un’eventuale corsa ai riscatti, una volta scongelate le polizze (il termine è il 30 giugno), potrebbe però portare a nuove necessità di mezzi freschi.
LEGGI ANCHE: Eurovita, polizze congelate: per ora rimborsi solo con soluzioni personalizzate
Il nodo della garanzia da parte delle banche distributrici
Lo schema delineato vedrebbe la spartizione del pacchetto di unit linked (6 miliardi di riserve) e delle gestioni separate (9 miliardi di asset). E sulla gestione di quest’ultime la matassa appare difficile da sbrogliare: il settore assicurativo intende chiedere agli istituti che hanno collocato le gestioni separate Eurovita di farsi “garanti” dei clienti. Nel momento in cui il cliente dovesse decidere di chiedere il riscatto della polizza gli istituti dovrebbero subentrare nel contratto e portarlo a scadenza, beneficiando dell’eventuale rendimento e rimborso del capitale. Secondo il Sole24Ore il settore assicurativo sarebbe disposto a discutere i dettagli tecnici della questione, ma non a cambiare scenario.