Per mettere in sicurezza i soldi dei risparmiatori coinvolti nel caso Eurovita serve più capitale del previsto. Come si legge sul Sole24Ore, per riportare la Solvency, ossia l’indicatore di solidità, ad un livello accettabile sono necessari dai 350 ai 400 milioni di euro. Quasi il doppio di quanto finora immaginato. Le ragioni sono sostanzialmente due. Da un lato va considerato l’impatto sull’indicatore dei Titoli di Stato non italiani presenti in portafoglio e dall’altro la non percorribilità dell’ipotesi che un riassicuratore possa contenere gli effetti dei possibili riscatti nelle gestioni separate.

Eurovita: l’errore degli investimenti in Bund e titoli francesi

Il problema nasce dalla composizione del portafoglio investimenti della compagnia. Eurovita conta asset per circa 15 miliardi di euro. Di questi circa 6 miliardi sono riconducibili a prodotti unit linked (polizze legate a quote di fondi di investimento) mentre altri 9 miliardi sono legati alle gestioni separate. Di questi 9 miliardi quasi il 70% è stato investito in titoli governativi stranieri, specie Bund e titoli francesi. Una scelta, che in un contesto come quello attuale in cui i tassi sono in rialzo si è rivelata infelice. Su queste obbligazioni infatti, Eurovita conta ampie minusvalenze e nessun beneficio in termini di rendimento. Questo insieme di fattori ha eroso sensibilmente la solidità della compagnia. Alla luce dello scenario attuale, l’unico modo per arginare gli effetti sarebbe quello di trovare un riassicuratore disposto a garantire la società dai potenziali riscatti di polizze.

Eurovita, il sistema potrebbe essere chiamato a spartirsi gli oneri del salvataggio

Nel frattempo, proseguono i lavori per trovare uno schema d’intervento che preservi la società. L’obiettivo sarebbe di definire il piano d’azione entro la prima settimana di marzo per sottoporre il progetto ai potenziali soggetti interessati. La liquidazione di Eurovita va scongiurata in ogni modo: il settore non può permetterselo. I premi superano il miliardo, e il dossier è stato messo all’attenzione del sistema. E il sistema potrebbe essere chiamato a spartirsi gli oneri del salvataggio.