Ivass e Ania stanno coordinando a livello istituzionale una rete di salvataggio per Eurovita, l’assicurazione finita in gestione provvisoria dopo che Ivass ha chiesto a più riprese all’azionista Cinven, senza successo, di ricapitalizzarla. È quanto risulta a MF-Milano Finanza, secondo cui potrebbe scendere in campo un pool di banche, reti di consulenti finanziari e assicurazioni che hanno distribuito le polizze. La complessa partita, nelle mani del commissario Alessandro Santoliquido, è ancora alle battute iniziali. Al momento la soluzione più semplice, quella di un grande operatore disposto a rilevarla, appare improbabile.
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Eurovita, ecco le banche e le compagnie della rete di salvataggio
Dopo il passo indietro dei riassicuratori di Munich Re che aveva lavorato a un’operazione con i potenziali acquirenti di JcFlowers, l’iniezione di capitale per rimettere in carreggiata Eurovita e far crescere l’indice Solvency II è lievitato fino a una cifra che oscilla tra i 200 e i 400 milioni di euro. La formula della rete di salvataggio è familiare al mondo bancario ma nuova in quello assicurativo. Per MF-Milano Finanza dovrebbero essere della partita Banca Fineco, Banca Fideuram, Sparkasse, Cassa di Risparmio di Bolzano, Credito Emiliano, oltre al sistema assicurativo con Unipol, Generali o Poste in prima linea. Diventerebbero tutte azioniste di una nuova Eurovita.
Eurovita, sul salvataggio il rischio di una massa di riscatti
La principale difficoltà è quella di evitare una massa di riscatti che prosciughi i circa 15 miliardi di riserve della compagnia. Si tratta di ridare fiducia ai risparmiatori, che prima che Ivass congelasse le polizze avevano riversato un gran numero di richieste di chiusura anticipata. Quanto a Cinven, il fondo di private equity potrebbe essere chiamato a rimborsare il prestito subordinato emesso dalla compagnia, anch’esso congelato.