Il commissario di Eurovita ha ancora a disposizione pochi giorni, fino al 31 marzo, per trovare una soluzione alla compagnia alla quale Ivass ha dovuto bloccare i “riscatti” degli assicurati, per evitare che si svuotassero le casse. La palla passerà poi al ministero delle imprese, che su proposta dell’Ivass stessa avrà il compito di firmare un decreto per trasformare l’amministrazione provvisoria in amministrazione controllata. La durata dell’amministrazione controllata sarà di un anno e sarà rinnovabile per un altro anno
La data di scadenza per salvare Eurovita è il 31 marzo
Finora solo il fondo privato Cinven ha messo sul piatto 100 milioni di euro per il salvataggio di Eurovita. Ne mancano altri 300 e sembra impossibile vengano recuperati entro il 31 marzo, dal momento che molte compagnie assicurative non si sono dette disponibili a mettere sul piatto i soldi necessari. L’unica possibilità rimasta è quella di trovare un piano di soggetti che entrino nel capitale della società. Quello che si sta creando è quindi un precedente pericoloso, cioè un caso di insolvibilità di un’assicurazione
Come si devono comportare i clienti
Ora ai molti risparmiatori che sono in attesa di rimborsi non rimane che attendere il 31 marzo quando si scoprirà se il salvataggio dell’assicurazione riuscirà, oppure se si passerà all’amministrazione straordinaria. In quel caso cambierà la posizione dei clienti. L’amministrazione straordinaria prevede lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e di controllo dell’impresa di assicurazione o di riassicurazione. Con questa eventuale decisione tutta la responsabilità anche nei confronti dei creditori passerà quindi all’amministratore straordinario, che dovrà occuparsi anche di quanti richiederanno quei rimborsi che a oggi sono ancora bloccati.