Eurispes, oltre il 20% degli italiani lavora senza contratto

Dal Rapporto Italia Eurispes 2019 emerge un dato inquietante: il 21,2% del campione intervistato, infatti, ha lavorato nell’ultimo anno senza contratto. I più esposti sono i giovani, quelli tra i 18 e i 34 anni, che secondo l’indagine hanno lavorato senza contratto nel 58,6% dei casi per i 18-24enni e nel 34,7% per i 25-34enni. L’assenza di un contratto è stata la spinta a lasciare il lavoro nel 12,7% dei casi. I disagi più sentiti dai lavoratori italiani, poi, sono la mancanza di tempo da dedicare a se stessi (48,5%), i carichi troppo pesanti di lavoro (47,7%), gli spostamenti casa-lavoro (44,4%) e le difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia (41,8%). Il 38,6% lamenta l’assenza di stimoli professionali, mentre sono circa il 32% coloro i quali dichiarano di avere rapporti conflittuali con i colleghi ed il 30% con i superiori. Il 28,5% ritiene che i propri diritti siano scarsamente tutelati e circa il 27% è preoccupato dalla precarietà del contratto e dall’insicurezza del posto di lavoro; circa uno su cinque (21,1%) deve fare i conti con l’irregolarità nei pagamenti. Ritardi o mancate retribuzioni sono proprio la motivazione più frequente che ha costretto a cambiare lavoro: lo ha affermato il 14,4% dei lavoratori, a cui si aggiunge un ulteriore 14,5% che ha pensato di farlo. Ad abbandonare il posto di lavoro a causa del mobbing è stato il 7,1% dei rispondenti, a cui va aggiunto il 16,5% che ci ha pensato, ma non lo ha fatto, per un totale del 23,6%.