Estate 2022 rincari

L’estate 2022 si avvicina e come ogni anno torna al centro del dibattito pubblico – e non solo – la questione legata ai rincari dei prezzi dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari. Nel 2022, la forte inflazione e il caro energia dovrebbero contribuire in maniera netta ad aumentare i prezzi di sdraie ed ombrelloni, con il Sindacato italiano balneari che comunque assicura che i rialzi di prezzo non andranno oltre il 10%. Proviamo allora a capire più nel dettaglio cosa sta succedendo.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Estate 2022, previsti rincari del 10%

Se da una parte c’è il Sindacato italiano balneari che, come detto, parla di rincari che non eccederanno il 10%, dall’altra parte ci sono le associazioni dei consumatori che invece ritengono eventuali innalzamenti dei prezzi del tutto ingiustificati. Per i primi i sovrapprezzi sarebbero giustificati dall’inflazione e dall’aumento di gas ed energia, mentre per chi si schiera dalla parte dei consumatori sarebbe opportuno muoversi addirittura verso un abbassamento dei costi, visto che per l’estate 2022 non sono previsti i sistemi di distanziamento covid che invece avevano riguardato le ultime due stagioni balneari.

Proprio nell’estate 2020 e nel 2021, anni della pandemia da covid, secondo il Codacons il prezzo di lettini ed ombrelloni in spiaggia era aumentato fino al 30% in più rispetto al 2019. Si tratta però di dati molto relativi visto e considerato che gli stabilimenti balneari hanno l’obbligo di comunicare le proprie tariffe entro fino ottobre e le cifre comunicate potrebbero non sempre corrispondere al vero.

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“Se l’inflazione aumenta – ha detto Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari – aumentano anche i costi di gestione, le stuoie, le canne, il gasolio. Se andiamo in qualsiasi bar, vediamo che il caffè è aumentato e la stessa cosa succederà per gli stabilimenti. Ma penso che i rincari non andranno oltre il 10%”. Si ricorda, però, che lo stesso Capacchione solo lo scorso marzo aveva riferito al Corriere di un incremento previsto del 2-3%.