energia elettrica

Si torna a consumare energia elettrica, non tanto per alimentare il riscaldamento, quanto per contribuire alla produzione. Nel mese di ottobre, stando ai dati di Terna, la società che si occupa di gestire la rete elettrica di trasmissione nazionale, la domanda di elettricità è stata pari a 25,8 miliardi di kWh, con una crescita del 4,2% rispetto a ottobre 2022. Tale variazione positiva, che solo parzialmente recupera il dato negativo (-6,2%) di ottobre 2022, è stata raggiunta con un giorno lavorativo in più (22 invece di 21) e una temperatura media mensile superiore di 1°C rispetto a ottobre 2022. Rettificando il dato da tali effetti, la variazione rispetto allo stesso mese dello scorso anno è pari a +3,2%.

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Come sono andati i consumi industriali di energia elettrica a ottobre

Per la precisione la temperatura media di ottobre ha superato di 2,7° la media sul lungo periodo, superando il record che è stato registrato il mese scorso. Se si confronta anche la media dello stesso periodo nello scorso anno, ci si accorge che l’indice Imcei, elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di 1000 imprese energivore, registra una flessione del 3,3%. La variazioni positive ci sono nei comparti mezzi di trasporto, cemento, calce e gesso e alimentari. Sono in calo i metalli non ferrosi, la siderurgia, l’industria cartaria, le ceramiche e l’industria vetraria, con la chimica. Rimane stazionaria la meccanica. Se si analizza la questione in termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è in lieve crescita (+0,5%) rispetto al mese di settembre 2023. Nei primi dieci mesi del 2023, la richiesta cumulata di energia elettrica in Italia è in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-2,4% il dato rettificato). Segno meno anche per l’Indice IMCEI, che da gennaio a ottobre fa registrare un -4,6%.

Da dove arriva l’energia in Italia

Nel mese di ottobre la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’81,5% con la produzione nazionale e, per la quota restante (18,5%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,2 miliardi di kWh, in flessione dell’1% rispetto a ottobre 2022.

Prosegue rispetto allo scorso anno il recupero della produzione da fonte idrica rinnovabile (+87,2%); in aumento anche la fonte eolica (+72,7%), fotovoltaica (+9,2%) e geotermica (+1,1%). In flessione la produzione da fonte termica (-17,3%), con in particolare un calo del 74% del carbone anche a valle della conclusione del programma di massimizzazione.

Lo scorso mese le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 9,2 miliardi di kWh, coprendo il 35,6% della domanda elettrica (contro il 27,5% di ottobre 2022). La produzione da rinnovabili a ottobre è stata così suddivisa: 36,5% idrico, 24,9% fotovoltaico, 20,3% eolico, 13,3% biomasse, 5% geotermico.

Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione tendenziale anche questo mese risulta positiva (+35,1%) per effetto di una diminuzione dell’export (-55,5%) e di una crescita dell’import (+24,4%).