Quanto guadagna un manager in Italia

I professionisti o le piccole e medie imprese italiane preferiscono ancora utilizzare un indirizzo mail gratuito. A rivelarlo è Bancomail, secondo cui oggi il 70% degli italiani predilige ancora email free rispetto a quelle di dominio, che, specie in un contesto lavorativo, possono apparire più professionali. Seguono i Paesi europei francofoni, con il 58%, la Spagna, con il 41%, e i paesi europei germanofoni, con il 24% di utilizzo di caselle di posta gratuite.

Il 70% degli italiani predilige email free

Lo studio realizzato su un campione di oltre 3.500.000 email in tutta Europa, ha evidenziato una preferenza da parte di paesi come Germania e Austria delle email a pagamento, seguiti da Spagna (61%), paesi europei francofoni 3 come Francia e Belgio
(47%) e infine Italia, anch’essa al 47%. Chi utilizza email free nella maggior parte dei casi non detiene nemmeno un sito web (in Italia circa il 41%, nei paesi europei francofoni il 42%, in Spagna il 25% e nei paesi europei germanofoni solo nel 9% dei casi).

Gmail.com vince il primato di dominio gratuito

Tra i domini gratuiti preferiti dagli italiani il primato spetta a Gmail.com (34,2%). Seguono Libero.it (21,2%), Tiscali.it (7,8%), Alice.it (7,0%), Virgilio.it (5,9%), Tin.it (5,9%), Hotmail.it (4,8%), Yahoo.it (4,4%), Hotmail.com (2,6%) e Fastwebnet.it (1,3%). Il free-mail provider più utilizzato dai tedeschi è T-online.de (36,2%) contro solo il 6% di utilizzatori di Gmail. In Spagna, il trend è come in Italia, Gmail svetta maggiormente tra gli altri (44,8%), seguito a ruota da Hotmail (33,9%) e da Yahoo.es (7,9%). In Francia spopola Orange (a cui appartiene anche il dominio Wanadoo.fr) che conferma la sua supremazia con un totale superiore al 50%.

Email gratis spopola tra i professionisti italiani

“Dati come questi sono interessanti, poiché consentono di fotografare il comportamento
degli utenti business europei e di formulare deduzioni sull’informatizzazione del settore, evidenziando al contempo le differenze tra le nazioni coinvolte. Ovviamente nelle deduzioni vanno considerati i vari fattori che incidono sulle differenze, come ad esempio la diversa composizione del settore. In Italia, per esempio, va computata la rilevanza delle microimprese e del settore retail”, spiega Andrea Mazzeo, amministratore delegato di Bancomail.

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