In un Paese che ancora arranca su disoccupati cronici e politiche di riassorbimento, c’è un dato in controtendenza: è quello dei 251 mila nuovi posti di lavoro per il ceto intermedio di fabbrica o d’ufficio. E il futuro è anche più roseo
È sempre al 4° posto nella poco raccomandabile graduatoria dei paesi UE con il più alto tasso di disoccupazione (che, secondo l’ultima rilevazione Ocse, è al 9,4%, appena sotto a quello italiano all’11,2% e a quello spagnolo al 17,2%, mentre in testa rimane la Grecia post-Troika con un drammatico 21,5%). I suoi servizi per l’impiego, probabilmente gli stessi cui guarda il nostro vicepremier Di Maio, non funzionano, non creano nuova occupazione, cioè non riescono a riciclare i disoccupati che cercano...
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