Non solo profitto. Il presidente della Repubblica intende cambiare il DNA dello stesso capitalismo transalpino, riscrivendo le regole aziendali che durano quasi immutate dall’epoca napoleonica
Un vero “président jupitérien”, com’è stato soprannominato con probabile compiacimento dell’interessato, uno Zeus della politica francese, questo Emmanuel Macron. A quasi un anno di distanza dall’elezione si è messo in mente di riformare niente-di-meno-che il capitalismo francese. Si badi, non di varare una nuova politica economica, una nuova strategia d’intervento per rafforzare, come si dice in politichese, la crescita e l’occupazione di cui c’è gran bisogno in un Paese che ha conosciuto processi di deindustrializzazione ancor più pesanti e drammatici...
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