crisi energetica
Gabriele Menotti Lippolis, presidente Confindustria Brindisi

“Va affrontato con la massima urgenza il problema dei costi dell’energia, che sta già costringendo importanti aziende energivore del nostro territorio a sospendere o cessare l’attività produttiva, collocando il personale in cassa integrazione. C’è il rischio di uno tsunami dell’intero sistema manifatturiero, che va assolutamente scongiurato. Su questo tema ci aspettiamo dal governo Draghi uno sforzo risolutivo”. Lo dice, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia il presidente di Confindustria Brindisi, Gabriele Menotti Lippolis.

La situazione energetica in testa all’agenda governativa

I costi alti dell’energia secondo il presidente di Confindustria Brindisi dovrebbero essere uno dei primi dossier a essere analizzati dal governo che si insedierà tra qualche giorno.  “Il nuovo governo – sottolinea – dovrebbe affrontare con la massima determinazione le emergenze del Paese, in primis, quelle legate alla già citata situazione energetica che sta provocando notevoli disagi all’intero sistema produttivo, in aggiunta alle difficoltà di acquisizione della materia prima il cui prezzo è aumentato in misura abnorme”.

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Le imprese al centro della crisi 

A farne le spese sono soprattutto le realtà industriali, che sono tra le più colpite dai rincari dell’energia. “Le imprese stanno già subendo in modo estremamente pesante gli effetti della crisi energetica, – spiega Menotti Lippolis – con una perdita di competitività che rischia di diventare irreversibile. Come più volte ribadito dal nostro presidente Di Confindustria Carlo Bonomi, tale crisi comporterà per le imprese un extra costo di 40 miliardi di euro. Dopo la decisione del governo tedesco di intervenire a sostegno delle imprese con 200 miliardi di euro per contrastare aumento dei costi, ci aspettiamo un intervento altrettanto deciso da parte del governo italiano. Un supporto del genere rischia di mettere le aziende italiane in condizione di non poter competere con i nostri concorrenti tedeschi”.Proprio per questo lo stesso presidente di Confindustria Brindisi lancia un appello al governo italiano che sta per insediarsi.
“Si ritengono urgenti – sottolinea – misure del governo di valenza nazionale per fronteggiare le emergenze, unitamente con interventi organici della Regione e degli enti locali per quanto di rispettiva competenza. Energia, chimica di base e chimica fine, aeronautica, agroalimentare, edilizia – avverte – restano i settori trainanti che andranno difesi e rafforzati nei loro impianti maggiori e nel loro indotto. Ci aspettiamo efficaci misure di politica industriale coerenti con l’apparato manifatturiero insediato sul territorio”.

Costi dell’energia: anche a Brindisi importanti investimenti

Per le realtà industriali italiane, e in particolar modo quelle del Sud, quello attuale è un momento importante, e i costi dell’energia ridotti possono aiutare la ripresa.
“Sull’area di Brindisi – ricorda – sono previsti investimenti di importanti aziende associate a Confindustria Brindisi per un totale di 3,5 miliardi di euro nei prossimi anni. Le aziende in prima linea che avranno un ruolo chiave nello sviluppo del territorio sono realtà come Enel, Eni, A2A, GE Avio, Edison, Jindall, Chemgas-Sapio, Falck Renewables. Alcuni di questi investimenti sono legati a procedure autorizzative ancora in corso ma sono fiducioso”.
“Brindisi e il territorio provinciale afferma – costituiscono un’area cerniera fra il sud del Salento, l’area industriale tarantina ad ovest e la Città metropolitana di Bari a nord. Le grandi infrastrutture locali – porto, aeroporto, ferrovia lungo la linea adriatica – rappresentano snodi di importanza nazionale ed internazionale che dovranno essere potenziati per favorire lo sviluppo e il rilancio dell’intero territorio, anche dal punto di vista turistico”. Lo sviluppo energetico potrebbe passare proprio dalla Puglia. “Brindisi deve conservare il suo ruolo di grande polo energetico nazionale, in linea con i criteri dettati dalla green economy, -spiega Menotti Lippolis – e assicurare una transizione energetica graduale e sostenibile che sappia rispondere al fabbisogno richiesto dall’apparato industriale presente nel capoluogo. Tale obiettivo deve essere raggiunto sia attraverso la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, sia con il ricorso a fonti quali: gas naturale, Lng, idrogeno”. Come ad esempio l’investimento “green hydrogen valley” che ha l’obiettivo di realizzare a Brindisi un cluster per lo sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di nuovi sistemi e tecnologie applicate alla produzione di idrogeno verde”.