L’assegno unico nel 2023, secondo quanto viene stabilito nella legge di bilancio, subirà un incremento del 50%. Requisito fondamentale per ottenere l’assegno è avere un Isee inferiore ai 15mila euro. Chi ha figli minori vedrà passare il proprio assegno unico famigliare nel 2023 da 262 euro, chi ha figli maggiorenni con meno di 21 anni a 123, mentre per chi ha figli disabili minori è prevista una maggiorazione sulla base della disabilità come è definita ai fini Isee, degli importi ai quali ha diritto. Si tratta di 105 euro mensili in casi di non autosufficienza, 95 euro in caso di disabilità grave e 85 in caso di disabilità media. L’incremento del 50 è riconosciuto inoltre per i nuclei con tre o più figli per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, per livelli di
Isee fino a 40.000 euro.
Quanto investirà il governo nell’assegno unico nel 2023
Nella legge di bilancio sono previsti degli incrementi degli investimenti. Nel 2023 saranno investiti 409,2 milioni di euro, 525,7 per il 2024, di 542,5 il 2025, di 550,8 per il 2026, 554,2 milioni di euro per il 2027, di 557,6 per il 2028 e 560,9 milioni di euro
per il 2029.
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A chi spetta l’assegno unico nel 2023
L’Assegno unico e universale per i figli a carico riguarda tutte le categorie di lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati), lavoratori autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati. La misura è riconosciuta a condizione che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio, il richiedente sia in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno: sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi.