
Superbonus oggi l’incontro
Oggi il governo incontra Abi e costruttori per discutere del Superbonus. In merito il presidente del consiglio si dice pronta a trovare una soluzione, mentre l’Abi chiede uno scudo penale. «Il Superbonus nasceva con intenti condivisibili. Ma la misura è stata scritta così male, e fatta così male, che ha generato una serie enorme dì problemi. Problemi che noi abbiamo ereditato e cerchiamo di risolvere – ha detto Giorgia Meloni».
L’appoggio di Berluscconi
La mossa del premier, dopo il sostegno di Antonio Tajani incassa anche l’appoggio meno scontato, considerate le fibrillazioni dentro Forza Italia di Silvio Berlusconi. Ha,infatti, spezzato una lancia in favore del decreto del governo, quasi a voler mettere un freno ai mugugni tra gli azzurri, dai quali ieri era arrivata la richiesta di un «tavolo di maggioranza» per affrontare la questione. «Da uomo di stato e di economia – mette invece a verbale il Cavaliere – il mio punto di vista a riguardo è che sia giustificato e forse inevitabile il percorso del governo per evitare danni al bilancio dello Stato, che potrebbero addirittura portarci al default. Naturalmente aggiunge Berlusconi il Parlamento sovrano discuterà il decreto, e. nei tempi richiesti, potrà apportare utili modifiche». Una chiosa che suona come una richiesta implicita, già avanzata dal forzisti: Palazzo Chigi non metta la fiducia sul provvedimento. Fiducia o no, quel che è certo, ribadisce Meloni nel suo video appuntamento social, è che sul Superbonus si doveva intervenire. E bisognava farlo subito, perché «la situazione era fuori controllo». «A ogni italiano – avverte il premier – il bonus è costato duemila curo, anche a un senzatetto o a un bambino». Al punto che il «costo totale» del provvedimento voluto dal governo Conte 11 si aggira al momento intorno «a 105 miliardi di euro» sottolinea Meloni. «E questo è interessante, perché io ricordo quando chi aveva inventato questa misura andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui si poteva ristrutturare casa gratuitamente. Però c’è un problema», chiosa «Quando lo Stato fa qualcosa non è mai gratis, perché ì soldi che spende sono soldi del contribuenti». E poi c’è la questione delle truffe, «pari a 9 miliardi di euro, ossia di lavori che non sono mai stati fatti». Frodi incentivate, secondo la leader di Fratelli d’Italia, dalla circolazione senza limiti dei crediti fiscali, che «hanno praticamente generato una sorta di moneta parallela» che adesso «rischia di impattare sui bilanci pubblici in modo devastante». Dunque, sullo stop ai crediti, non si torna indietro. Semmai si tratta di “capire che cosa altro possiamo fare per aiutare le imprese, per dare loro una mano, per salvare queste aziende e questi lavoratori» rimettendo la misura «su un binario sensato», ribadisce il prender. Aziende e lavoratori che comunque sono stati «messi in una condizione tragica da qualcuno che evidentemente non era abbastanza serio nello scrivere questa misura», conclude.