gender gap

Knet Project, azienda specializzata della consulenza aziendale in ambito M&A, Turnaround e Performance Manager ha deciso di investire, attraverso la sua Associazione NO PROFIT, Fly University Project, in giovani talenti AI.

Fly University si pone come principale obiettivo di aiutare, supportare e accompagnare giovani talenti che versano in situazioni di difficoltà o disagio, tramite l’erogazione di Borse di Studio universitarie in ambito Intelligenza artificiale, Management ed Economics, secondo il principio fondamentale del merito e del talento.

Una comunità del sapere al servizio delle future generazioni

Costruire il futuro è l’obiettivo ambizioso di Fly University. La creazione di un progetto virtuoso e di una community dove accademici, imprenditori e scienziati possano confrontarsi e mettere le proprie conoscenze al servizio delle nuove generazioni per far sì che, un domani, quegli stessi ragazzi possano raccogliere il testimone e contribuire alla costruzione di un mondo dove l’innovazione tecnologica costituisca il motore del futuro.

Rispondendo da una parte al bisogno delle aziende di diventare competitivi in ambito AI e sostenibilità, assumendo figure specializzate, e dall’altra parte al sogno di tanti giovani talenti appassionati di materie STEM di poter completare un percorso di studio in questo ambito.

Quando a essere firmata è la borsa…di studio

Fly University Project ha lanciato “Borse Firmate” la prima campagna di crowdfunding a sostegno di giovani in difficoltà economico sociale che intendono perseguire una crescita accademica nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale

Fly riceve numerose richieste di sostegno da parte di giovani studenti che cercano un sostegno per cominciare o completare il loro percorso accademico.

La realizzazione della campagna e’ avvenuta grazie a diverse realtà che con generosità ed esperienza sposano il progetto Borse Firmate.

BCC Milano e Vis  hanno offerto la possibilità di accedere alla piattaforma di Ideaginger e così godere della preziosa consulenza dei collaboratori della piattaforma di crowdfuding per la realizzazione di questa prima campagna.

IA Spiegata Semplice, la community di imprenditori e manager curiosi di comprendere le potenzialità e le applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale all’interno delle loro aziende.

IA Spiegata Semplice supporta il progetto attraverso la donazione di pacchetti di abbonamento ad AIPlay che sono impiegati come reward della campagna.

Inoltre, contribuisce a veicolare il progetto sui propri canali contribuendo ad una maggiore diffusione dell’iniziativa.

La campagna di crowdfunding Borse Firmate sosterrà la crescita di giovani studenti che intendono perseguire un corso accademico nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Le prime cinque borse di studio saranno destinate a giovani che desiderano iscriversi al Politecnico di Milano (Polimi) e all’ Università degli Studi di Milano Bicocca (Unimib). Tutte le Borse che l’iniziativa potrà ulteriormente sostenere saranno rivolte a ragazzi che frequentano le facoltà di qualsiasi Università pubblica italiana, purché il corso di studi sia inerente al tema dell’Intelligenza Artificiale. 

Lavorare 4.0. I nuovi manager del Futuro studiano materie STEM

Gli ultimi anni segnano una nuova era, quella della rivoluzione industriale provocata dal sistema delle innovazioni – che si può in un certo senso definire il risultato del grande sviluppo elettronico-informatico, che ha messo in luce il nuovo ruolo chiave che riveste l’intelligenza artificiale.

Ma in quale contesto aziendale si applica l’Intelligenza Artificiale?

Il ruolo principale è quello di intervenire nel vero e proprio processo operativo, sia per quello che concerne la fase di ottenimento delle decisioni, sia per la fase della scelta di quali azioni e comportamenti intraprendere per mettere in pratica le decisioni prese.

Fornire una grande quantità di informazioni e dati che generino riserve di conoscenza ed esperienza, è questo il primo ruolo fondamentale che svolge l’AI nel sistema decisionale.

Effetto dell’introduzione dell’IA sarebbe quindi l’accelerazione o addirittura l’automazione del processo decisionale all’interno di un’azienda, migliorando notevolmente i livelli di qualità ed efficienza dello stesso.

In quali ambiti l’AI sarà particolarmente efficiente?

Primo tra tutti il settore delle costruzioni, con un grosso beneficio in termini di efficienza e qualità nella produzione e analisi di dati e costi relativi.

Nel settore manifatturiero, soprattutto in ambito di controllo qualità e programmazione.

Di grande rilievo il ruolo dei prodotti di IA nel settore finanziario e assicurativo, per quanto concerne l’analisi dei rischi, le opportunità, gli investimenti, i rendimenti, il calcolo dei premi o dei rimborsi.

Anche per quanto concerne il mercato della distribuzione, l’Intelligenza artificiale può essere di grande aiuto per ottimizzare la gestione degli spazi o la fase di acquisto.

Questi sono solo alcuni esempi degli innumerevoli settori dove sarà necessario rendersi competitivi e all’avanguardia in termini di AI.

Sempre di più, aziende e istituzioni richiedono che la maggior parte dei loro lavoratori abbia competenze digitali avanzate, per poter essere competitivi in tema di innovazione tecnologica, e sostenibilità.

La transizione digitale è perciò una priorità per l’Unione Europea e gli Stati membri: entro il 2030, l’UE intende dotare almeno l’80% delle persone di competenze digitali di base e aumentare il numero di specialisti in ICT a 20 milioni (circa il 10% dell’occupazione totale), con una convergenza tra uomini e donne entro il 2030.

Termine di paragone per L’unione Europea per poter monitorare i livelli di competenze digitali degli Stati Membri è il DESI (Digital Economy and Society Index).

Il DESI, calcolato utilizzando dati Eurostat, è composto da sottodimensioni (Capitale umano, Connettività, Integrazione delle tecnologie digitali, Servizi pubblici digitali).

Le competenze digitali rientrano nella dimensione Human Capital, la quale distingue fra Internet user skills e Advanced skills and development. Secondo il DESI 2022, l’Italia si colloca al 18° posto fra i 27 Stati membri, con un forte ritardo complessivo rispetto alla media UE, soprattutto nella componente Human Capital.

Il gender gap è ancora una barriera molto forte

Secondo il World Economic Forum gli ambiti professionali che stanno vivendo una più rapida espansione sono quelli riguardanti il settore della Data Science e Intelligenza Artificiale (con una crescita annuale di circa il 41%), nonché Ingegneria e Cloud Computing (con una crescita annuale di circa il 34%).

Nel contesto italiano, tra il 2020 e il 2024 le imprese avranno bisogno di circa 1,5 milioni di lavoratori con competenze digitali di base.

All’interno del ritardo dell’Italia in termini di competenze digitali, vi è un forte problema di genere: solo il 43,10% delle donne possiede competenze digitali di base (48,20% di uomini), rispetto al dato UE pari al52,30%. Questo dato contribuisce rappresentare il drammatico scenario presente in Italia in termini di gap di genere.

Il 60% dei laureati in Italia sono donne, con risultati migliori rispetto ai colleghi uomini, eppure sul fronte del lavoro le donne riscontrano maggiori difficoltà: ad esempio, il 19% delle donne ha un contratto a termine, contro l’11,5% degli uomini.

In termini retributivi si registra un notevole gender pay gap, a cinque anni dalla laurea, gli uomini percepiscono, in media, circa il 20% in più la percentuale di donne nella posizione di amministratore delegato, in Italia, è scesa nel 2021 al 3%.

La trasformazione digitale può essere un punto di svolta per la conquista di posizioni apicali nelle aziende da parte delle donne, oltre a rappresentare una mitigazione del rischio che alcuni posti di lavoro femminili da qui a pochi anni vengano tagliati. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, circa 26 milioni di posti di lavoro femminili (11%) in 30 Paesi sono ad alto rischio di essere soppiantati dalla tecnologia nei prossimi 20 anni. In Italia, già durante il percorso scolastico e post-scolastico, le ragazze che scelgono di studiare materie STEM sono solo il 16% contro il 34% di uomini.