cultura digitalizzazione

Si chiama “Transizione digitale degli organismi culturali e creativi” ed è già stato abbrevviato in Tocc, è un bando per la digitalizzazione di Invitalia che permette di accedere a finanziamenti fino a 100 mila euro l’80% dei quali a fondo perduto. A tracciare una mappa che diventa uno strumento a disposizione degli operatori del settore è la Blue Ocean Finance, società specializzata nella consulenza finanziaria per le imprese. 

“Il Made in Italy  – spiegano i responsabili della società -rappresenta uno dei tratti identitari del nostro Paese nel mondo. Un qualcosa che, strettamente legato all’industria manifatturiera, è in grado di raccontare la cultura e la bellezza dell’Italia e, al contempo, registrare importantissimi numeri a livello economico e occupazionale”.

Quali sono gli obiettivi del bando per la digitalizzazione di Invitalia

Per sostenere il rilancio di questo settore nevralgico e strategico per il Paese, soprattutto dopo il forte impatto pandemico, è attivo da alcune settimane è stato creato il bando Invitalia per la “Transizione digitale degli organismi culturali e creativi” (TOCC). Si tratta di un importante incentivo volto alla digitalizzazione delle imprese operanti nel settore culturale e ricreativo – spesso ancora caratterizzata da un modello di business tradizionale che potranno finanziare progetti fino a 100 mila euro accedendo fino all’80% di fondo perduto. Tra le quattro principali finalità degli interventi supportati c’è innanzitutto la volontà di supportare la creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online. A questo si aggiungono l’obiettivo del raggiungimento di nuovi pubblici e lo sviluppo verso l’estero e la digitalizzazione del patrimonio dell’impresa richiedente. Infine tra gli obiettivi del bando c’è l’incremento dell’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione di progetti community-based.

Quali sono le modalità per accedere al bando per la digitalizzazione

Lo strumento di finanziamento a fondo perduto è rivolto sia ad imprese di capitali che di persone e sarà accessibile fino alle ore 18 del 1 febbraio 2023. Tra i soggetti beneficiari sono incluse le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, nonché agli Enti del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al “RUNTS”, che risultano costituiti al 31 dicembre 2020 operanti nei seguenti settori: Musica, Audiovisivo e Radio, Moda, Architettura e design, Arti visive, Spettacolo dal vivo e festival, Patrimonio culturale materiale e immateriale, Artigianato artistico, Editoria, libri e letteratura, Area interdisciplinare (per chi opera in più di un ambito di intervento tra quelli elencati).

Quali sono gli altri strumenti di finanziamento dedicati al settore

Uno strumento meno recente del bando per la digitalizzazione, ma che può essere complementare alle attività di digitalizzazione avviate anche dalle imprese creative, è il credito d’imposta per attività di innovazione tecnologica che supporta gli investimenti in sviluppo di piattaforme tecnologiche per l’erogazione di servizi e, più in generale, tutti i progetti che hanno come obiettivo la realizzazione di nuovi prodotti e servizi tramite sviluppi tecnologici. Lo strumento permette di dedurre dal pagamento dei tributi fiscali – come IRES, IRAP e IVA – fino al 10% (che diventa 15% in caso di investimenti in tecnologie 4.0) degli investimenti effettuati. Per le imprese in ambito tessile, moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile, dell’arredo e della ceramica, esiste poi anche il credito d’imposta per attività di design e ideazione estetica. Tale credito fiscale permette di recuperare fino al 10% di spese di concezione e realizzazione di nuovi prodotti anche fruibili online, ad esempio, le spese di realizzazione del campionario.

Entrambi i crediti possono essere ottenuti da tutte le società indipendentemente dalla forma giuridica al rilascio dell’attestazione da parte di un revisore legale dei conti a seguito di opportune verifiche dei costi. Possono essere attestate non solo le spese dell’anno corrente ma anche quelle di esercizi precedenti, senza dover effettuare il rideposito del bilancio. Una volta rilasciata l’attestazione, il credito è fruibile immediatamente.

Cultura, un settore che dà lavoro e crea profitti

I dati emersi dal report Io Sono Cultura” chiariscono l’evoluzione della filiera del Sistema Produttivo Culturale e Creativo in termini di produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro. Lo studio evidenzia come il Sistema, dopo la crisi degli anni passati, sia tornato ad avere un segno positivo, registrando un incremento del valore aggiunto creato tra il 2020 ed il 2021 del 4,2% (un +6,6% nel totale economia). L’indagine ci restituisce la fotografia di un settore che dà lavoro a circa 1,5 milioni di persone che producono ricchezza per 88,6 miliardi di euro. Numeri che vengono incrementati se si considera anche l’effetto indiretto della vitalità di questo settore: le imprese culturali e creative agiscono infatti come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura creative-driven, ossia quella manifattura che traduce la bellezza in oggetti e che porta il Made in Italy nel mondo. Si stima che nel 2021 tale effetto abbia creato un giro d’affari pari a 162,9 miliardi di euro, facendo arrivare complessivamente l’impatto della cultura e della creatività a 252 miliardi di euro con un’incidenza sull’intera economia pari al 15,8%.