«La revisione del regolamento Fgas sta giungendo alla fase finale del suo iter di approvazione e, sotto la direzione della commissione ENVI del Parlamento Europeo, ha preso forma un regolamento che può rappresentare una vera sfida per il mercato delle pompe di Calore in Europa – spiega Roberto Cortese, Responsabile rapporti con associazioni di categoria per Vaillant Group Italia – Sono iniziati la settimana scorsa i cosiddetti Triloghi e cioè i negoziati tra Commissione Europea, Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea. Per ora ciascun organismo ha ribadito la sua posizione sul tema».
«L’attuale presidenza svedese del Consiglio conta di chiudere la discussione entro giugno 2023, in concomitanza con la scadenza del proprio mandato (da luglio si insedierà la Spagna), mentre il Parlamento auspica una maggiore discussione a livello politico, perché ritiene difficile il raggiungimento di un compromesso già entro il prossimo giugno – continua Cortese – l’obiettivo di questa revisione era chiaro fin dall’inizio e cioè contribuire a creare un quadro legislativo atto a conseguire la neutralità in termini di emissioni di carbonio in Europa entro il 2050.
«Si vuole arrivare alla messa al bando di tutti i refrigeranti fluorurati (HFC e HFO) a vantaggio di refrigeranti naturali caratterizzati da un potenziale di riscaldamento globale (GWP) estremamente basso. Per intenderci l‘Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha definito che l’ormai noto refrigerante naturale propano (R290) ha un GWP a 20 anni di 0,072 e un GWP a 100 anni di 0,02. Parliamo quindi di valori estremamente bassi se paragonati a tutti i refrigeranti fluorurati presenti oggi sul mercato».
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Vaillant in prima fila nel ridurre il potenziale inquinante delle pompe di calore
Lo stesso Roberto Cortese aggiunge:«Vaillant Group ha fatto propria questa sfida sin da subito, dimostrandosi favorevole a una graduale ma rapida riduzione dell’utilizzo dei refrigeranti con un GWP elevato. Anche per questo abbiamo attivato, già da qualche anno, dei programmi specifici di aggiornamento e formazione degli installatori e dei tecnici dell’assistenza, in modo da renderli avvezzi a operare su impianti con refrigeranti nuovi come l’R290.
«Siamo consapevoli del ruolo fondamentale che i produttori di sistemi di climatizzazione hanno nel processo di decarbonizzazione e riteniamo che la tecnologia oggi sia pronta ad affrontare questa nuova sfida».
Blocco della cessione dei crediti degli eco bonus
Sempre il responsabile rapporti con associazioni di categoria per Vaillant Group Italia continua a spiegare che «il settore del riscaldamento e della climatizzazione sono sicuramente tra i più colpiti dall’improvviso ed ennesimo cambio in corsa delle regole di applicazione delle detrazioni fiscali dello scorso 17 febbraio, da molti ormai ribattezzato “black Friday”»
«Il blocco del meccanismo di cessione del credito per il Superbonus – puntualizza – ha travolto anche i cosiddetti bonus minori, quali ecobonus e bonus casa, i cui impatti sulle casse dello Stato sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli del 110% l’abolizione immediata delle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, per il solo 2023, produrranno un calo stimato fra il 30% e il 40% degli interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e di ristrutturazione edilizia (Bonus-casa), con dirette ripercussioni sulla tenuta occupazionale di tutte le imprese della filiera».
Per Cortese «Da febbraio a oggi si sono susseguite disdette o sospensioni degli ordini in essere a causa dell’impossibilità dei cittadini di affrontare direttamente le spese di riqualificazione dei propri immobili, soprattutto in caso di interventi importanti come la sostituzione di un impianto a metano o a gasolio con un impianto in pompa di calore.
Si rischia, in questo modo, di allungare ulteriormente i tempi della transizione energetica del nostro Paese, che si troverà in controtendenza rispetto alle sempre più pressanti richieste che l’Europa sta facendo agli Stati membri».
Per esempio, con la revisione della Direttiva EPBD (anche nota come direttiva Case Green), anch’essa in via di approvazione definitiva entro la fine del 2023, anche in Italia tutti gli edifici residenziali esistenti dovranno raggiungere almeno la classe E nel 2030 e la classe D nel 2033».
I cittadini devono essere sostenuti nella transizione
«Senza un adeguato strumento finanziario a supporto dei cittadini – conclude il Responsabile rapporti con associazioni di categoria per Vaillant Group Italia – si rischia di congelare il mercato e di lasciare dietro di sé un parco installato fatto di apparecchi datati, obsoleti e inquinanti, in immobili altrettanto inquinanti ed energivori».
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