E’ tutt’oro quello che luccica nei portafogli degli Etf

I mercati hanno brillato martedì, poiché la quantità di oro detenuta nei fondi negoziati in borsa (Etf) ha superato il record raggiunto sette anni fa. Perchè?  Semplice: il prezzo dell’oro è salito alle stelle nell’ultimo mese, grazie anche alle tensioni tra Stati Uniti e Iran e ai timori dei coronavirus. Gli investitori spesso hanno cercato la sicurezza dell’oro in tempi di incertezza, in quanto il metallo giallo è visto come un deposito di valore relativamente stabile – e per chi vuole un tuffo nella sicurezza, l’approccio più semplice è quello di farlo attraverso un Etf supportato da lingotti d’oro e quindi garante del tracciamento del valore del metallo. Con l’afflusso di denaro in questi fondi, le loro riserve auree sono aumentate fino a quasi 2.600 tonnellate – il massimo mai registrato.

L’oro era già in crescita prima della sua più recente impennata, con il prezzo che l’anno scorso è salito al livello più alto dal 2013. Questo perché il contesto economico è piuttosto favorevole a un portafoglio brillante. Con tassi d’interesse bassissimi, molti investitori preferirebbero mantenere il loro denaro in oro – che potrebbe apprezzarsi in valore – piuttosto che in contanti, rischiando di vedere il loro valore eroso dall’inflazione. E con oltre l’80% degli investitori che si aspettano che i tassi di interesse statunitensi scendano ancora più bassi nel 2020, l’oro potrebbe rimanere popolare ancora per un certo tempo.

Peraltro, i guadagni del 18% dell’oro dell’anno scorso non sono stati nulla in confronto a quelli dei colleghi del metallo prezioso palladio: il suo prezzo è salito del 53%. La crescente domanda di palladio – utilizzato nelle “marmitte catalitiche” dei veicoli che trasformano i gas tossici in innocui – ha sorpreso persino il capo della società mineraria angloamericana Anglo American, che ha dichiarato al Financial Times di aver sottovalutato l’impatto dell’inasprimento delle norme sulle emissioni delle automobili. La scarsità dell’offerta ha fatto lievitare ulteriormente il prezzo del palladio – ma il manager ha detto di prevedere che la domanda si sposti anche verso il platino, un componente catalizzatore alternativo. Sarebbe una buona notizia sia per gli investitori in platino che per Anglo: l’azienda è il più grande produttore di platino al mondo.