
di Fabrizio Ruggiero, amministratore delegato di Edenred Italia
In questi anni abbiamo assistito a un cambiamento importante in tema di gestione delle risorse umane. Il benessere delle persone è sempre più al centro delle politiche delle imprese e il welfare aziendale svolge un ruolo di primaria importanza nelle azioni introdotte per perseguire tale obiettivo.
Le soluzioni che abbiamo sviluppato in questi anni si stanno dimostrando efficaci perché flessibili e in grado di fornire risposte immediate ad esigenze che cambiano con il mutare del contesto. Negli ultimi anni abbiamo registrato un profondo cambiamento nell’ordine gerarchico delle esigenze delle persone, soprattutto tra le nuove generazioni.
Sempre più aziende decidono di investire sulle persone, adottando politiche di welfare aziendale per migliorare il benessere dei propri collaboratori e la produttività dell’azienda stessa. I provvedimenti normativi che hanno portato eccezionalmente per il 2022 la quota esentasse dei fringe benefit a 3.000 euro hanno dimostrato ulteriormente l’importanza di questo strumento.
Il gradimento espresso dalle persone, l’estrema versatilità e il carattere di supporto economico effettivo e immediato sono fattori che hanno contribuito a far aumentare il numero delle aziende che negli ultimi mesi hanno erogato fringe benefit a favore dei propri dipendenti. Basti pensare che i dati dei primi dieci giorni di dicembre 2022 mostrano come le aziende che hanno scelto le soluzioni fringe siano il doppio rispetto a tutto il mese di dicembre 2021.
La misura attuata dal Governo Meloni per fronteggiare il caro-vita che ha esteso la soglia dei fringe benefit a 3.000 euro, che segue all’innalzamento a 600 euro stabilito dal precedente Governo, ha nei fatti riconosciuto il valore dello strumento, potenziandone l’efficacia e contribuendo ad allargare la platea di lavoratori e aziende che lo utilizzano.
Tali misure, che hanno prodotto conseguenze positive diffuse a tutti gli attori coinvolti, hanno alla loro base una logica emergenziale, difficilmente sostenibile nel lungo periodo. Alla scadenza del periodo indicato dal decreto, il 31 dicembre scorso, la soglia esentasse dei fringe benefit è tornata infatti ai livelli pre-Covid19 di 258,23 euro. È stato invece confermato il bonus benzina da 200 euro che le aziende possono erogare a ciascun dipendente, introdotto dal Decreto Ucraina nel 2022, e ribadito per il 2023 all’interno del Decreto sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti.
Per il futuro, ci auguriamo che il loro ruolo trovi una sua stabilizzazione a livello normativo, all’interno di un nuovo quadro che lo valorizzi in maniera sostenibile e nel lungo periodo. È auspicabile, inoltre, che i futuri interventi possano considerare il settore in maniera integrata, comprendendo tutti gli strumenti del welfare aziendale. Si stratta di soluzioni che se sfruttate in maniera sinergica all’interno di piani strutturati, sono in grado di svolgere un ruolo sociale ancora più efficace del singolo strumento.
In un periodo caratterizzato da fenomeni come la great resignation e, in generale, dal desiderio diffuso di riappropriarsi del tempo, dedicandolo ad affetti, famiglia e a sé stessi, il welfare aziendale offre infatti soluzioni in grado di fornire risposte a necessità del tutto nuove. Uno strumento che si conferma capace di favorire il corretto work-life balance, ed efficace nell’ottica di contrastare la fuoriuscita di persone di valore interne all’azienda.
Contribuisce, infatti, a ridurre il turnover e svolge un ruolo attrattivo nei confronti dei giovani talenti, sempre più attenti alla qualità della loro vita. Il welfare aziendale influisce quindi sul benessere dei lavoratori in maniera talmente sostanziale da essere diventato un vero driver di scelta, soprattutto nelle nuove generazioni.
Dall’analisi dei dati dell’ultima edizione del nostro Osservatorio Welfare emerge infatti che oltre il 53% degli intervistati giudica importante la presenza di un’offerta benefit come fattore in grado di influenzare la scelta di un’azienda nella ricerca di una professione. I giovani non sono più concentrati unicamente su remunerazione e carriera, ma valutano il posto di lavoro anche in base all’offerta di benefit. Sono diventati centrali la flessibilità e il corretto equilibrio tra vita professionale e privata, dando così valore al tempo libero e a come organizzarlo. In questo quadro i fringe benefit rappresentano, nel panorama degli strumenti di welfare, la soluzione più apprezzata. Considerando sempre i dati dell’Osservatorio, rappresentano la tasca di spesa più consistente con il 34% dei consumi di welfare, soprattutto buoni spesa e buoni carburante. Una quota che cresce con il diminuire dell’età dei lavoratori, arrivando a toccare il 65% tra i dipendenti con meno di 30 anni (indagine Osservatorio Welfare 2022).
Allo stesso tempo si stanno implementando le soluzioni dedicate alla genitorialità, per andare incontro alle esigenze legate all’equilibro casa-lavoro, che si presentano ogni giorno nelle famiglie, in particolar modo in quelle in cui sono presenti dei figli in età scolare. Grande importanza stanno inoltre acquisendo le misure pensate in ottica di empowerment femminile, disegnate partendo dai bisogni delle donne lavoratrici.
Alle evidenze che risultano da studi e osservatori e che vengono registrate ogni giorno sul campo, il welfare aziendale fornisce strumenti efficaci per le aziende, di qualsiasi dimensione esse siano, dalle grandi alle medie alle piccole. A tutti gli effetti costituiscono un elemento di sostegno all’economia a 360°, aumentando il potere d’acquisto dei dipendenti e stimolando la domanda di beni e servizi in una fase caratterizzata da una forte contrazione dei consumi.
Il welfare aziendale contribuisce quindi a migliorare la qualità della vita dei lavoratori, generando allo stesso tempo effetti positivi su clima aziendale e sulla produttività. Inoltre, con i suoi strumenti rappresenta un sostegno economico importante soprattutto nel corso di una congiuntura come quella che stiamo attraversando. I fringe benefit, da questo punto di vista, hanno dimostrato tutta la loro efficacia grazie alla loro flessibilità, alla velocità di attivazione e all’ampia spendibilità. Costituiscono un utile alleato per contrastare il caro-vita, un aiuto concreto in un momento caratterizzato da aumenti diffusi dei costi, a partire da quelli legati all’energia. Per questo è importante continuare a diffondere una cultura del welfare aziendale che faccia comprendere tutti i benefici che questo strumento può portare alle aziende, alle persone, ma anche al territorio.