È boom per l’auto elettrica, ma questo non aiuta Tesla

Se questa non è una mania, poco ci manca: dati recenti dimostrano che i veicoli elettrici (EV) hanno rappresentato il 15% delle vendite totali di automobili in Europa lo scorso trimestre. I produttori si sono affrettati a montare i veicoli elettrici che avrebbero soddisfatto le norme più severe sulle emissioni introdotte di recente. E dunque la quota di mercato dei veicoli elettrici è stata il doppio di quello che era allo stesso momento dell’anno precedente. Questa continua crescita potrebbe essere un sollievo per le case automobilistiche tradizionali, che hanno speso un sacco di soldi per elettrificare le loro flotte – e un sacco di energia per convincere gli investitori che i costi extra saranno alla fine giustificati.

L’Europa ha superato la Cina come il più grande mercato di EV l’anno scorso, ed è un titolo che la regione dovrebbe difendere nel 2021. Germania, Francia e Italia, dopo tutto, vantano generose sovvenzioni, mentre Volkswagen – la più grande casa automobilistica della regione – è in lista per rilasciare una serie di nuovi modelli EV. A proposito, Volkswagen ha messo gli occhi su un titolo tutto suo: il gigante tedesco è diventato il primo produttore di EV in Europa nel 2020, e ora punta ad usurpare Tesla come leader globale entro il 2025.

Le case automobilistiche guadagnano crediti normativi su ogni EV che vendono, ma quelle tradizionali non hanno tradizionalmente venduto abbastanza per rimanere conformi alle regole sulle emissioni. Tesla, invece, ne ha più che abbastanza, di questi crediti, quindi li vende. E dal momento che non costa nulla all’azienda produrli, il piccolo ricavo tende ad aumentare in modo sproporzionato i profitti della casa automobilistica. Ma ci sono problemi in vista: più EVs vendono le case automobilistiche tradizionali, meno crediti normativi hanno bisogno da Tesla – il che potrebbe colpire la linea di fondo della casa automobilistica.