di Alfonso Ruffo
Father and son. Padre e figlio. Saggezza e scienza. Quinta e sesta generazione di un’azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di pasta di alta gamma per il 35 per cento venduta all’estero. Presidente e vicepresidente della Rummo Spa che insieme hanno tratto in salvo dalle macerie dell’alluvione del 2015, quando lo stabilimento di Benevento venne inondato dal fango mettendo a repentaglio la vita di un’impresa con 176 anni di storia.
Cosimo e Antonio adesso possono sorridere. Dopo la riconquista dei mercati ottenuta puntando su qualità e originalità dell’offerta e un accordo con le principali associazioni agricole per approvvigionarsi di grano italiano e l’intuizione della lavorazione lenta e tanti altri piccoli accorgimenti che chi ha il mestiere nelle mani sa concepire, l’impresa di famiglia può tirare un sospiro di sollievo anche dalla parte del debito nel frattempo contratto per tirarsi fuori delle secche.
Con un intervento di Banco Bpm per complessivi 42 milioni di euro, il pastificio Rummo può adesso chiudere tutte le posizioni aperte con il sistema creditizio e far fronte agli impegni assunti avendo un orizzonte di cinque anni. Una condizione necessaria per potersi concentrare sui piani di sviluppo che prevedono nuovi formati e nuove miscele dopo l’introduzione di due linee premiate dai consumatori come l’integrale e la senza glutine realizzata in provincia di Novara.
Recuperata in pieno la capacità produttiva con una prospettiva di fatturato per quest’anno di 170 milioni di euro, Cosimo e Antonio sono consapevoli del ruolo sociale di chi fa impresa e sono pronti a irrobustire il legame con il territorio e le sue principali istituzioni a partire dai giovani e dall’Università. Il sogno è di riuscire a mettere insieme industria enogastronomia e turismo per costruire intorno alla loro esperienza una vera e propria Sannio Food Valley.