Sono stati investiti quasi 120 milioni di euro per 56 interventi di contrasto al dissesto idrogeologico in 11 regioni italiane. Sono contenuti in altrettanti decreti, finanziati dal ministero dell’Ambiente della Sicurezza Energetica, che stanno per essere firmati in queste ore. A comunicarlo è il viceministro Vannia Gava.
Quali sono le Regioni che sono toccate dagli investimenti
Le Regioni che sono toccate dagli interventi di sistemazione del dissesto idrogeologico sono Lombardia, Piemonte, Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata e. “Stanziamo considerevoli risorse per la realizzazione di importanti opere di contenimento del rischio idraulico e di messa in sicurezza dei nostri territori, nella considerazione che la lotta al dissesto idrogeologico rappresenta un dovere di preminente interesse nazionale” ha dichiarato il viceministro.
Come è la situazione del dissesto idrogeologico in Italia
La superficie complessiva, in Italia, delle aree a pericolosità da frana PAI e delle aree di attenzione è pari a 60.481 chilometri quadrati (20% del territorio nazionale). La superficie delle aree a pericolosità da frana molto elevata è pari a 9.495 chilometri quadrati (3,1%), quella a pericolosità elevata è pari a 16.891 (5,6%), a pericolosità media a 14.551 (4,8%), a pericolosità moderata a 12.556 (4,2%) e quella delle aree di attenzione è pari a 6.988 (2,3%). Se prendiamo in considerazione le classi a maggiore pericolosità (elevata P3 e molto elevata P4), assoggettate ai vincoli di utilizzo del territorio più restrittivi, le aree ammontano a 26.385 chilometri quadrati, pari all’8,7% del territorio nazionale. Dall’analisi della mosaicatura della pericolosità da frana sul territorio nazionale, emergono significative disomogeneità di mappatura e classificazione, dovute principalmente alle differenti metodologie utilizzate per la valutazione della pericolosità da frana. Le maggiori differenze si riscontrano tra le mappature di pericolosità che hanno classificato solo i poligoni di frana
(come. Bacini idrografici dell’Alto Adriatico, Provincia Autonoma di Bolzano) e quelle che hanno classificato l’intero territorio (es. Regione Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento, Bacino dell’Arno). Se analizziamo infatti la distribuzione delle frane dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia si riscontra una omogeneità decisamente superiore