Discriminazioni lavoro, persone LGBT+: Istat e UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) hanno presentato i principali risultati dell’Indagine sulle discriminazioni lavorative nei confronti delle persone LGBT+ (non in unione civile o già in unione) realizzata nel 2022. I rispondenti sono circa mille e duecento: il 79,6% dichiara un orientamento omosessuale, il 20,4% bisessuale. ll 41,4% delle persone intervistate, occupate o ex-occupate, dichiara che essere omosessuale o bisessuale ha rappresentato uno svantaggio nel corso della propria vita lavorativa in almeno uno dei tre ambiti considerati (carriera e crescita professionale, riconoscimento e apprezzamento, reddito e retribuzione).

Circa otto persone omosessuali o bisessuali intervistate su dieci hanno sperimentato almeno una forma di micro-aggressione in ambito lavorativo legata all’orientamento sessuale. Per micro-aggressione si intendono brevi interscambi ripetuti che inviano messaggi denigratori ad alcuni individui in quanto facenti parte di un gruppo, insulti sottili diretti alle persone spesso in modo automatico o inconscio.

Discriminazioni lavoro, persone LGBT+: una su tre ha sperimentato un clima ostile

Il 71,9% delle persone omosessuali o bisessuali intervistate dichiara di aver subito almeno un evento di discriminazione a scuola/università non necessariamente legato all’orientamento sessuale (es. origini straniere, aspetto esteriore, problemi di salute, convinzioni religiose o idee politiche, genere, etc.). Circa una persona su tre dichiara di aver subito almeno un evento di discriminazione nella ricerca di lavoro.

Il 33,3% delle persone intervistate, occupate o ex-occupate in Italia, afferma di aver sperimentato un clima ostile o un’aggressione nel proprio ambiente di lavoro, non necessariamente legati all’orientamento sessuale. Il 74,5% delle persone omosessuali o bisessuali intervistate ha evitato di tenersi per mano in pubblico con il partner dello stesso sesso per paura di essere aggredito, minacciato o molestato. Le offese legate all’orientamento sessuale ricevute via web riguardano il 31,3% dei rispondenti. Escludendo episodi avvenuti in ambito lavorativo, l’11,7% afferma di aver subito, negli ultimi tre anni, minacce e l’8,8% aggressioni violente per motivi legati all’orientamento sessuale.