Dietro le quinte della digitalizzazione
FABRIZIO MAINAS, PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO DI HITRAC

Le tecnologie digitali sono sempre più alla base del funzionamento di tutte le attività: economiche, amministrative, militari, sanitarie… Questa sorta di nuovo linguaggio universale, che è necessario conoscere e utilizzare per non essere tagliati fuori dal mondo, ha però bisogno di impianti e infrastrutture di governo. È quel di cui si occupa Hitrac, realtà italiana di riferimento nei servizi di progettazione, implementazione, gestione e manutenzione di impianti per infrastrutture critiche, con un focus specifico sul segmento dei data center. «Integriamo impianti e sistemi a servizio e protezione di tutto quel che c’è intorno alle più sofisticate tecnologie, che vengono alimentate, raffreddate e protette da sistemi estremamente avanzati e resilienti» spiega Fabrizio Mainas, presidente e ad di Hitrac, «da qualche anno c’è una crescente convergenza sulle tecnologie necessarie per raggiungere questo scopo, che sono ormai le stesse dalla sanità ai trasporti, dal militare all’aerospazio».

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A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.



Più la grammatica digitale si afferma come nuovo linguaggio universale, più gli impianti che proteggono le tecnologie digitali sono simili tra loro, pur essendo applicati a settori anche molto diversi. «Quel che li distingue è il grado di resilienza agli shock esterni di varia natura» sottolinea Mainas, «gli impianti vengono progettati e realizzati dopo un risk assessment, simulando uno stress test: vengono ipotizzate le varie classi di shock, dal rischio di eventi naturali – si pensi se nella zona delle alluvioni in Germania ci fosse stato un data center o un sito militare di controllo dei confini – a quelli legati alla situazione geopolitica, o di default tecnico. Si cerca di scongiurare tutti quegli elementi che possono determinare “single points of failure”, che possano cioè provocare un blocco dell’infrastruttura. Per i data center il downtime si misura in secondi per anno…». Con oltre 30 anni di esperienza in settori diversi, dal petrolchimico all’industria pesante, dal bancario al broadcasting, Hitrac si è affermato come player di riferimento nelle soluzioni impiantistiche “chiavi in mano” per le cosiddette infrastrutture critiche. La società ha lavorato e lavora su progetti in Italia e in oltre 50 Paesi esteri, nell’ambito di solidi rapporti di partnership con operatori nazionali e internazionali. Gli ambiti operativi includono sistemi di alimentazione elettrica, cooling system, sistemi di sicurezza/sorveglianza, cablaggi strutturati, switching center, impianti energetici, impianti industriali, impianti per siti militari e, soprattutto, data center, che Hitrac cura dalle fasi di analisi, design e progettazione fino all’implementazione, manutenzione e assistenza. Se i dati, come è stato detto, sono il nuovo petrolio, la loro gestione e protezione è un compito della massima importanza. «Una parte dei dati vengono elaborati e archiviati, come accade per esempio nelle banche» osserva Mainas, «altri interagiscono anche a distanze notevoli. Si pensi a un ragazzo italiano che gioca just in time alla Playstation con un coetaneo della Malesia: i tempi di latenza devono essere uguali a zero, immaginiamo cosa significhi per infrastrutture che gestiscono miliardi di Terabyte. Oppure all’e-commerce, cui si collegano una miriade di utenti ogni secondo: per una realtà come Amazon i tempi di latenza sono un problema economico, se gli acquirenti vedono una clessidra che si muove possono cambiare idea e annullare l’ordine. Poi ci sono dati cruciali come quelli degli archivi militari. Se l’Esercito italiano, che fa parte della Nato, non si fosse adeguato a determinate, costosissime tecnologie, non sarebbe in grado di dialogare con le forze armate alleate, perciò ha investito molto in tecnologia».

Gli impianti vengono realizzati dopo un risk assessment con uno stress test che simula varie classi di pericolo

Il problema è che questo gap in molti altri settori non è stato colmato. «Secondo recenti studi dell’Ocse, il nostro Paese è quartultimo nell’utilizzo di internet» rimarca Mainas, «siamo in una posizione di coda anche per l’istruzione online e il telelavoro. Ma la crescita esponenziale delle tecnologie digitali e della loro implementazione al servizio di tutti i settori, dalla sanità al commercio e così via, stanno cambiando velocemente il modo in cui comunichiamo. I data center di Netflix e Sony sono tecnologicamente all’avanguardia, il problema sono quelli della nostra pubblica amministrazione in aree non raggiunte dalla fibra ottica. L’Italia ha un problema di permeabilità tecnologica, una parte della popolazione non viene raggiunta: questo è un gap per il progresso e la crescita del Paese. È quindi un obbligo colmarlo con il piano Next Generation Eu».

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L’Italia ha un problema di permeabilità tecnologica che costituisce un gap per la crescita del Paese

Hitrac ha chiuso l’esercizio 2020 con un fatturato consolidato di circa 45 milioni di euro e ordini acquisiti del valore di oltre 90 milioni, confermando anche nel periodo della pandemia, caratterizzato dal rallentamento delle attività in diversi cantieri, il trend di costante crescita evidenziato negli ultimi anni: il tasso annuo di crescita composto 2017-2020 è superiore al 20%. La società impiega circa 300 dipendenti tra gli headquarters di Roma e le sedi operative di Milano, Bologna, Firenze, Ivrea (Torino), Udine, nonché i presidi esteri in Arabia Saudita, Kuwait, Guyana Francese e Sudafrica. Lo scorso 29 aprile B4 Investimenti Sgr, una società di gestione del risparmio indipendente operante nel settore del private equity, ha acquisito il controllo di Hitrac nell’ambito di un’operazione di buy-out concepita e realizzata, in una logica di continuità strategica e gestionale, in partnership con gli imprenditori Fabrizio Mainas e Alessandro Rocchetto e alcuni top manager della società. B4 Investimenti Sgr è stata costituita nel 2012 al fine di individuare ed investire in Pmi italiane caratterizzate da buona redditività, chiare prospettive di sviluppo, forte vocazione all’internazionalizzazione e posizionamento di leadership in specifici segmenti di mercato in cui l’italianità rappresenti un fattore distintivo. Il progetto di partnership tra il top management di Hitrac guidato da Fabrizio Mainas e B4 Investimenti Sgr mira ad accompagnare la società nella realizzazione di un ulteriore balzo nel percorso di crescita e sviluppo, al fine di consolidarne ulteriormente il posizionamento di mercato a livello nazionale, nonché di incrementarne progressivamente la penetrazione in specifici mercati esteri strategicamente rilevanti. L’obiettivo di Hitrac è un sostanziale raddoppio delle dimensioni nei prossimi tre anni. Il piano industriale condiviso prevede un significativo rafforzamento del team manageriale, importanti investimenti funzionali a supportare lo sviluppo strategico, tecnologico e commerciale, nonché l’implementazione di una corporate governance, di un modello gestionale-operativo e di processi aziendali e sistemi IT funzionali a gestire al meglio dimensioni e complessità crescenti. Il progetto non esclude l’ipotesi, laddove se ne presentasse l’opportunità, di valutare eventuali opzioni M&A di crescita anche per linee esterne. Il mercato cui si rivolge Hitrac ha grandi potenzialità ancora inespresse: il volume d’affari, in Italia, vale oltre 2,5 miliardi di euro, con significativi tassi di crescita sia storici che prospettici, con particolare riferimento al segmento data center che da solo rappresenta il 30% circa del totale. La spinta viene da macro trend globali quali l’aumento della domanda di infrastrutture tecnologiche resilienti, sicure e protette, la transizione ecologica e la diffusione crescente di internet, con la necessità di adeguare il processo di digitalizzazione del Paese rispetto ai benchmark internazionali. In questo quadro è strategico l’incremento degli investimenti funzionali alla realizzazione di nuovi e moderni data center, con la potenziale disponibilità di ulteriori fondi europei nei comparti di riferimento derivanti dal piano Next generation Eu.

LEONARDO E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Fra i tanti progetti completati di recente da Hitrac figura la realizzazione delle infrastrutture atte a ospitare il supercomputer Leonardo al Tecnopolo di Bologna, sede di Cineca, il consorzio interuniversitario italiano, a cui aderiscono 69 università, due ministeri e 27 istituzioni pubbliche nazionali. Leonardo punta ad essere l’elaboratore per l’intelligenza artificiale più potente al mondo e il secondo per potenza di calcolo; la visita del presidente del Consiglio Mario Draghi al Tecnopolo ne ha evidenziato la strategicità. Hitrac ha curato anche l’assistenza, la conduzione e la manutenzione di tutti gli impianti (riscaldamento, condizionamento, idraulica e impianti elettrici) delle tre sedi di Bologna di Cineca. Altro progetto in fieri è la realizzazione del centro di addestramento equipaggi presso la base elicotteri della Marina Militare Maristaeli di Catania, in collaborazione con Leonardo. Il centro ospiterà aule training e simulatori per l’addestramento del personale elicotterista della Qatar Air Force. In particolare, la realizzazione di opere edili e infrastrutturali, degli impianti (elettrico, climatizzazione, sicurezza e speciali), del cablaggio strutturato per la trasmissione di dati.