di Vincenzo Petraglia
Il delivery farmaceutico è un servizio quanto mai utile per chi non ha tempo, ma soprattutto per le persone sole o fragili, come molti anziani. A sviluppare l’idea, nel 2018, Maurizio Campia, Ceo, Gianluca Abate, Cto & Coo, Thomas Pullin, Cfo, e Federico Mecca, di Pharmercure, nata all’interno dello Startup Creation Lab dell’Università di Torino. Il modello di business mette in contatto, tramite una piattaforma evoluta, le farmacie di prossimità con i loro clienti. Non un semplice acquisto online, che in Italia è vietato per legge per tutti i farmaci con prescrizione, ma un servizio digitale che collega i cittadini alla farmacia di zona permettendo di ordinare e ricevere a domicilio farmaci, anche con ricetta medica, parafarmaci e tutti gli altri prodotti per la salute venduti in farmacia. Un’innovazione in linea con le ultime richieste del mercato, come registra una recente ricerca di SdA Bocconi, secondo la quale un cittadino su due è pronto a cambiare esercizio se la sua farmacia di fiducia non dispone del servizio di home delivery. «Con Pharmercure è possibile farsi recapitare a casa dispositivi medici e farmaci, compresi quelli con impegnativa medica, direttamente dalla farmacia di zona selezionata. Un servizio prezioso per i cittadini, specie anziani o appartenenti alle categorie più fragili», spiega Maurizio Campia, Ceo e cofondatore di Pharmercure. «La vendita online di farmaci con ricetta è vietata per legge, ma ogni ordine che passa dalla nostra piattaforma viene preso in carico direttamente dalla farmacia selezionata. Infatti è sempre e solo il farmacista a dispensare tutti i prodotti, con la verifica della ricetta in formato elettronico o cartaceo per i farmaci etici e l’eventuale consiglio professionale all’utente. In più il farmacista stesso può richiedere le consegne a domicilio per tutti i suoi pazienti che non sono in grado di ordinare autonomamente tramite la nostra piattaforma, ma lo hanno richiesto a lui di persona o al telefono». Il progetto Pharmercure, unito al sostegno di investitori come Reale Mutua e Azimut, ha convinto i farmacisti italiani a dare fiducia a questa rete che – a differenza di altre – non si limita a raccogliere ordini, ma segue ogni aspetto: dalla scelta guidata dei medicinali (con chiamata e confronto diretto con il farmacista selezionato), alla semplificazione dei sistemi di pagamento, fino alla consegna (si paga con Pos, contanti o Satispay, e la prima spedizione è sempre gratuita) tramite corrieri regolarmente assunti, pagati su base oraria e non a consegna, come invece avviene nella maggioranza delle piattaforme di home delivery. Pharmercure dalla sua nascita ha superato i 2,5 milioni di euro transati con 160 farmacie partner e quasi 12 milioni di cittadini coperti dal servizio. Recentemente ha lanciato un nuovo servizio per gli ordini ricorrenti di medicinali e parafarmaci, iniziativa rivolta a semplificare l’aderenza terapeutica soprattutto nei pazienti con patologie croniche. Secondo i dati dell’Oms, infatti, l’aderenza alle terapie non supera il 50% nella media dei Paesi sviluppati. Basta andare su pharmercure.com per farsi recapitare a casa, o in qualunque altro luogo, i prodotti e i farmaci prescritti dal medico, impostando la frequenza di consegna desiderata, in base alle proprie necessità terapeutiche. Tutto il processo è controllato dal farmacista, che verifica ogni volta l’aderenza dei medicinali a quelli prescritti, così come la correttezza e la validità delle ricette caricate. Il servizio Pharmercure agisce anche su tanti altri aspetti che toccano da vicino l’attività dei farmacisti, come l’acquisizione di nuovi clienti sul territorio e la generazione di fatturato esterno, ma anche l’ampliamento dei servizi offerti e la percezione del loro valore da parte degli utenti: un modo efficace per superare la spersonalizzazione tipica del digitale. Inoltre la piattaforma rappresenta anche un’importante forma di tutela dei canali di vendita ufficiali e contrasta il fenomeno della contraffazione dei farmaci e della loro importazione illegale, pericolosa minaccia per la salute dei cittadini inclini alle terapie “fai da te” e all’acquisto online senza alcun controllo medico.