decreto bollette tregua fiscale

I cambiamenti al decreto bollette e alla tregua fiscale passano all’esame del governo oggi alle 17  con un pacchetto diviso in 22 punti che ha l’obiettivo di andare incontro alle necessità delle famiglie e delle imprese italiane in tema di caro energia e risparmi. Tra i punti che saranno analizzati c’è il taglio dell’Iva sul gas, confermata al 5% anche per il secondo trimestre, i contributi alle imprese, con attenzione particolare a quelle energivore e anche alcune norme che riguardano la sanità e il payback sui dispositivi medici e fisco.

Come cambia il calendario della tregua fiscale

Il governo ha deciso di introdurre più tempo per sanare gli errori formali e il ravvedimento. Si passa quindi dall’originale 31 marzo al 31 ottobre 2023 che è la prima data per regolarizzare, irregolarità, infrazioni, inosservanza di obblighi o adempimenti di natura formale, che siano precedenti al 31 ottobre 2022. Per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni che siano state presentate in modo valido per il periodo di imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitta dal 31 marzo al 30 settembre.  Dal 30 ottobre 2023 quindi è prevista la cancellazione delle cartelle fino al 2014, purché abbiamo un importo inferiore ai 1000 euro. I pagamenti fiscali che non sono stati effettuati nel 2022 potranno essere rateizzati fino a 5 anni, senza sanzioni e interessi. Questo è intervento è riservato a chi anche a causa dell’emergenza sanitaria, del caro bollette e della difficoltà economica non ha potuto corrispondere le tasse. Infine è prevista una sanzione pari al 3% sui debiti del biennio 2019-2020.

Oltre alla tregua fiscale nel decreto bollette c’è l’azzeramento degli oneri sul gas

Il governo potrebbe decidere di prorogare il taglio dell’Iva al 5% sul gas anche per il secondo trimestre dell’anno e lo estenderà anche sul teleriscaldamento e l’energia termica, che viene prodotto con il metano. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per i tre mesi aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. “In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, – si legge nel testo – le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente”. Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore. All’interno del Ddl concorrenza non sono previste le norme sui saldi che erano presenti nella prima bozza, che era stata portata in consiglio dei ministri.