La de-dollarizzazione è qui tra noi e sta prendendo piede ogni giorno di più, ma che cos’è? È un processo che si verifica quando le nazioni o le istituzioni internazionali riducono l’uso del dollaro americano nelle transazioni commerciali internazionali e nelle riserve di valuta estera. In altre parole, è un tentativo di diminuire la dipendenza dall’utilizzo del dollaro americano come valuta di riserva e come mezzo di scambio internazionale.

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Ci sono diversi motivi per cui i Paesi possono optare per la de-dollarizzazione

In primo luogo, l’utilizzo del dollaro americano come valuta di riserva internazionale può essere visto come un vantaggio economico per gli Stati Uniti, poiché dà loro un potere e un’influenza significativi nell’economia globale. Di conseguenza, alcuni Paesi potrebbero voler ridurre questa dipendenza per proteggere la propria economia e l’indipendenza politica.

In secondo luogo, il valore del dollaro americano può fluttuare significativamente a causa di fattori come l’inflazione, la politica monetaria e la geopolitica. Ciò può causare instabilità nell’economia globale e danneggiare gli interessi dei paesi che utilizzano il dollaro americano come valuta di riserva. Infine, la de-dollarizzazione può essere vista come un modo per contrastare le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti. Quando un Paese è soggetto a sanzioni, può essere difficile per esso accedere al sistema finanziario internazionale se le transazioni avvengono in dollari americani. La de-dollarizzazione potrebbe quindi aiutare questi Paesi a evitare queste restrizioni e ad avere una maggiore indipendenza economica. In sintesi, la de-dollarizzazione è un processo che riflette la crescente consapevolezza dei Paesi dell’importanza di diversificare le proprie riserve di valuta estera e di ridurre la dipendenza dal dollaro americano. Tuttavia, il processo è complesso e richiede un cambiamento significativo nell’economia globale, il che significa che la de-dollarizzazione sarà probabilmente un processo graduale e lungo. Ma non è tutto. 

La de-dollarizzazione è una delle principali cause di questa prossima recessione

Il dollaro americano, un tempo considerato l’unica valuta per il commercio globale, sta perdendo il suo prestigio ed è sostituito progressivamente da altre valute. Ciò avrà un grande impatto sull’economia americana e potrebbe innescare una catastrofe economica per la superpotenza mondiale.

La questione della de-dollarizzazione è diventata un tema di discussione prominente negli ultimi anni, in parte a causa delle tensioni commerciali e politiche tra gli Stati Uniti e altri paesi come la Cina, la Russia, l’India, il Brasile. Gli ormai famosi Brics. 

Dal 2014, quando gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni economiche alla Russia e creato ostacoli al suo commercio in dollari, i Paesi hanno iniziato a pensare ad alternative per evitare l’uso del dollaro. Anche l’introduzione dell’euro ha aiutato i Paesi a rompere il monopolio del dollaro Usa. Negli ultimi 8 anni, sempre più Paesi hanno stipulato accordi bilaterali per evitare una situazione simile a quella della Russia.

Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha portato a un aumento del debito negli Stati Uniti e un allentamento della politica monetaria, che potrebbe influenzare la fiducia degli investitori stranieri nel dollaro. Alcuni Paesi stanno cercando di ridurre la loro dipendenza dal dollaro americano, come ad esempio la Cina che ha aumentato l’uso dello yuan nelle transazioni commerciali internazionali, e la Russia che ha ridotto significativamente la sua esposizione al dollaro. Altri paesi come l’India e il Giappone hanno anche iniziato ad esplorare alternative alla valuta americana.

Di conseguenza, non solo la circolazione totale del dollaro Usa nel mondo è diminuita significativamente, ma anche le scorte. Secondo una stima, il commercio globale del dollaro Usa è diminuito di oltre il 20% solo negli ultimi 4 anni. Si prevede che l’uso globale del dollaro come valuta possa scendere ulteriormente al 40-45% nei prossimi 2-3 anni.

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Immaginate di conoscere una docente universitaria che ha insegnato in Bocconi, ma anche a Parigi, New York e Houston. La stessa ha poi ricoperto la carica di direttore marketing di Maserati per 24 Paesi in tre continenti, è stata inserita dalla rivista Forbes tra le 100 donne italiane di maggior successo al mondo. Immaginate poi che questa donna vi dica che oggi le sue lezioni e l’aiutare le persone a trovare lavoro siano diventate semplicemente un hobby. Perché da vari anni ha rimescolato le carte. E vive di trading. Pensate sia possibile? Sì, se stiamo parlando di Silvia Vianello, una delle poche donne trader italiane (anche se vive a Dubai, dove è stata riconosciuta come Top Middle East Woman Leader e Top 50 Prof. in the world). Probabilmente l’unica a rispondere gratuitamente nelle storie sul suo profilo Instagram (profsilviavianello) alle domande degli utenti, raccontando ed insegnando le sue strategie di trading