Dalla Svizzera all’Arabia con amore (e profitti)

La seconda banca più grande in Svizzera, il Credit Suisse e la multinazionale britannica Standard Bank Chartered hanno registrato guadagni nel secondo trimestre ma non hanno festeggiato allo stesso modo. Il Credit Suisse di più: ha raddoppiato i profitti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, battendo le aspettative. Invece i ricavi di Standard Chartered sono cresciuti del 6%, ma non sono tutti buoni: i costi operativi (cioè le spese quotidiane) sono cresciuti del 7%, il che significa che sono stati ridotti dell’1% in più appena rispetto al recente passato. Dunque per  una volta la Svizzera ha superato l’Inghilterra. Soprattutto perché mentre la Standard Chartered, una delle maggiori banche di finanziamento degli scambi internazionali, teme di essere colpita dalle conseguenze della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina (nonostante solo una piccola parte delle sue attività sia direttamente interessata), il Credit Suisse ha messo gli occhi su una delle più grandi economie del Medio Oriente, l’Arabia Saudita. La banca sta cercando una licenza completa nel paese ricco di petrolio, e entrerebbe a far parte con Citigroup (che ha ottenuto una licenza di investment banking saudita nel mese di aprile) e Goldman Sachs (che ha ricevuto l’approvazione per il commercio l’anno scorso) di un magico trio.