Decreto Trasparenza multe datori di lavoro

Il Decreto Trasparenza (decreto legislativo numero 104 del 27 giugno 2022) è stato approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Al suo interno contiene la cosiddetta direttiva trasparenza che prevede l’obbligo di informazione da parte dei datori di lavoro su i contratti di tutti i lavoratori. Lo scopo è dunque quello di aumentare la comunicazione con i privati, al fine di conoscere le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti e provvedere alla riscrittura dei contratti. Il Decreto Trasparenza è in vigore a partire da oggi, lunedì 1° agosto, per chi ha un contratto in corso, e dal 13 agosto per le nuove assunzioni. Per i datori di lavoro che non dovessero rispettare gli obblighi informativi sono previste delle pesanti multe.

Decreto Trasparenza, le multe per i datori di lavoro

Stando a quanto previsto dalla disciplina, i datori di lavoro dovranno comunicare le informazioni tipiche del contratto quali l’inquadramento del lavoratore, la programmazione dell’orario, le ferie e i congedi retribuiti, così come i periodi di prova. Il Decreto si rivolge a tutti i contratti di lavoro subordinato a prescindere dalla data, dal regime orario, dai rapporti part-time o intermittenti. Ecco dunque che anche le informazioni sui rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, così come quelli d’impostazione occasionale o domestici dovranno essere comunicate.

I datori di lavoro sono dunque tenuti ad adeguarsi velocemente a quanto previsto dal Decreto e comunicare tutte le informazioni richieste. Si va dalla tipologia contrattuale, al nome del datore, fino alla sede di lavoro, alla data di inizio e fine, al periodo di prova, alla categoria, al livello e alla qualifica o in alternativa alla descrizione della tipologia di lavoro. E ancora, andranno specificati l’orario di lavoro, la durata delle ferie e dei congedi retribuiti.

Per i datori di lavoro che non seguiranno alla lettera quanto stabilito dal Decreto Trasparenza sono previste delle ingenti multe. Si tratta di sanzioni amministrative dal valore che oscilla tra i 250€ fino a 1500€ per ogni lavoratore interessato. Per esserci la sanzione sarà necessaria una preventiva denuncia da parte del lavoratore e un accertamento ufficiale.