«I cyber-criminali negli ultimi anni hanno affinato le competenze tecniche per aumentare la capacità di penetrazione nel mondo delle aziende. L’aumento della severity dei cyber-attacks ne è la logica conseguenza. E più aumenta la digitalizzazione della società, più aumentano i casi di cyber-crimini e contestualmente diminuiscono i reati cosiddetti “tradizionali”. Le rapine ai furgoni, non a caso, sono calate in termini numerici». A dirlo è Claudio Telmon, Information & Cyber Security Advisor presso P4I – Partners4Innovation intervenendo al convegno di Economy su “Cybercrime e gestione del rischio in azienda”.
Crime-as-a-service cos’è e come funziona
«Dietro la gran parte degli attacchi cyber c’è la criminalità organizzata internazionale – ha aggiunto Telmon – L’hacker che agiva da solo è quasi sparito. Le organizzazioni sono strutturate come fossero delle imprese che fanno uso avanzato di tecnologia, server, strumenti, hanno i loro siti web e i loro forum. E “pacchettizzano” i virus mettendoli sul mercato con la logica del “crime as-a-service”.
«Differiscono solo per l’obiettivo delle loro azioni – ha concluso l’esperto – tendenzialmente la criminalità internazionale ha molti legami con la Russia, mentre dalla Cina arrivano gli attacchi di tipo spionistico».