È un lunedì con la crisi di governo ovviamente protagonista su tutti i giornali. Tre i filoni su cui si concentrano i quotidiani: il primo è lo scontro tra correnti interne nel M5S e il rischio di una nuova scissione per salvare il governo.
Il secondo è la linea degli altri partiti con Salvini e Berlusconi che dopo l’incontro a Villa Certosa confermano il no a un Draghi bis con i M5S e sembrano puntare alle elezioni.
E infine il terzo riguarda il premier dimissionario e per ora non disponibile a recedere dalla defezione: salgono a 1000 però i sindaci che scrivono a Draghi di proseguire. Meloni li attacca: “dai primi cittadini uso spudorato delle Istituzioni”.
Crisi di governo
Il Corriere della Sera titola “Governo, appello e veti incrociati” e l’ex premier Mario Monti scrive: “totalmente comprensibile l’amarezza ma non penso Draghi abbandonerà […] sarebbe una mancanza di rispetto verso i cittadini e il Paese”.
Sempre dalla prima del Corriere, Confalonieri a colloquio con Cazzullo: “sono un leghista bossiano. Silvio, punta su Meloni” e sul quotidiano di via Solferino c’è anche l’appello dell’industriale Lavazza “al p
La Repubblica punta su “M5S, nuova scissione in vista” e aggiunge “Salvini alza il tiro, anche il Pd irresponsabile, meglio votare”.
La Stampa apre con “Salvini e Berlusconi puntano al voto”.
Approfondimento dalla prima del Messaggero su M5S: “Grillini, in uscita alcuni big e 2 ministri su 3, assemblea rinviata”.
Improbabile (e chiaramente interessato) il sondaggio del Fatto Quotidiano: “un italiano su 2 non vuole più Draghi ma il voto”.
Per il Giornale “voto più vicino, ma pesa la fronda dei governisti con 51 transfughi, e Di Maio potrebbe superare Conte” e c’è anche “Lo spiraglio (difficile) di Draghi: ‘serve un nuovo patto’”.
Tutta l’economia che serve
Oggi Draghi in Algeria con 6 ministri per firmare un accordo sul gas (anche per il Nord Europa). “L’obiettivo è sostituire l’import dalla Russia e diventare una piattaforma per rifornire i partner” scrive La Repubblica che aggiunge: “L’Ue sfida Putin, piano d’emergenza contro il taglio dei rifornimenti”.
Il Messaggero intervista Luca Schieppati managing director di Tap: “più metano azero dal Tap per il taglio delle bollette” mentre sul Giornale il presidente di Nomisma Davide Tabarelli teme “il lock downenergeticosenza gas russo e con le trivelle bloccate dai 5Stelle”. Sempre il Giornale fa il punto sulla finanza e la crisi di governo: “In Borsa è derby tra chi tifa crisi e chi stabilità. Con Draghi banche e imprese legate al PNRR, contro il settore dell’export penalizzato dalle sanzioni contro la Russia”.
“Gas e scudo anti spread, le due grandi sfide che l’Ue deve vincere: mercoledì il piano per ridurre la dipendenza da Putin, poi la parola alla Bce” (Il Giornale).
Dalla prima del Sole24Ore la crisi di governo e gli effetti sulle famiglie “aiuti e scadenze in 10 date chiave”. Sempre il quotidiano di Confindustria apre con la crisi demografica: “nell’Italia del 2030, quasi 2 milioni di lavoratori in meno”.
Affari&Finanza di Repubblica celebra i 10 anni del “Whatever it takes” con cui Mario Draghi lanciò il Quantitative Easing il 26 luglio 2012. Da allora cos’è cambiato? “Wall Street bene, Milano benino, le Borse sono le grandi vincitrici”.
“Pubblico Impiego: manca uno statale su 3, uffici e sportelli in affanno, nonostante le assunzione e lo sblocco del turn-over la pubblica amministrazione è sotto di 900.000 unità” riporta il Messaggero.
Su Italia Oggi “Pensione a ostacoli per la generazione X: i nati tra il 1965 e il 1980 si ritroveranno con 30 anni di lavoro utile e un buco di 15 anni nelle contribuzioni”.
Aeroporti, sulle prime di Repubblica e Stampa il caos aeroporti, “400 restano a terra”.
Per chi ha tempo (gli editoriali da leggere)
“Comunque vada questa legislatura non va demonizzata” (Claudio Cerasa sul Foglio)
“Dal punto di vista politico il prezzo al tetto del gas ha qualcosa di miracoloso […] Serve creare più consapevolezza per questa soluzione in Germania e in Europa” (“I nemici del price cap”, Yoram Gutgeld sulla Repubblica)
“Ora difendere consumi e salari senza tante illusioni sul cuneo fiscale che costa molto e rende poco. Meglio investire su su treni gratis e aiuti in bollette” (Ferruccio De Bortoli sull’Economia del corriere).