
Il ruolo fondamentale del Credito Cooperativo è stato ribadito anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’assemblea Federcasse
“Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulle Bcc e il riconoscimento della funzione sociale del credito cooperativo sono un fatto importante. L’intermediazione creditizia cooperativa senza fine di speculazione privata ha in sé tutti gli elementi di democrazia economica che portano alla concordia sociale, in un quadro di sviluppo sostenibile e inclusivo”. Lo dichiara il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani al termine dell’Assemblea di Federcasse.
L’impegno contro la desertificazione bancaria del Credito Cooperativo
Il settore creditizio sta attraversando un periodo di grandi difficoltà dal punto di vista della presenza sul territorio e proprio per questo anche la prima carica dello stato ha voluto portare il proprio sostegno.
“Il ruolo del credito cooperativo, come ha affermato il Presidente della Repubblica, si esprime anche nel contrasto alla desertificazione bancaria. I 4100 sportelli disseminati nella Penisola (20% del totale), i 723 comuni che registrano la presenza bancaria grazie al sistema delle Bcc, il sostegno alle aree interne del Paese, descrivono anche un successo competitivo – sottolinea Colombani – L’incremento degli utili porta all’aumento del capitale, che ha raggiunto il 22,4% delle attività ponderate per il rischio, e alimenta virtuosamente il sostegno creditizio a famiglie ed imprese. Le Bcc erogano infatti oltre il 25% del credito alle imprese con meno di 20 addetti”.
Al centro il rinnovo del contratto
In questi giorni al centro del dibattito c’è anche il rinnovo del contratto dei lavoratori del credito, che spesso e volentieri rappresentano ancora un presidio sul territorio, non soltanto per chi utilizza i servizi della banca come correntista, ma anche per le aziende e le imprese.
“Ora il messaggio di Mattarella va calato nella realtà delle relazioni industriali del settore per aprire un percorso che conduca a rinnovare il contratto nazionale del credito cooperativo, riaffermando il sistema valoriale attraverso l’evoluzione economica e sociale del lavoro, snodo decisivo – conclude Colombani – per gestire il grande cambiamento in atto e garantire un contributo importante per la giusta transizione digitale ed ecologica”