Credit Suisse

Credite Suisse è stata acquistata da Ubs. Nell’operazione ha pesato senza dubbio la garanzia di 9 miliardi di Franchi data dalla Banca Centrale svizzera con il placet del governo. Quella a garanzia è un’operazione che è stata effettuata in vari paesi più volte, ma la stampa svizzera la stronca senza mezzi termini. Il vecchio “socializzare le perdite” non piace ai giornalisti elvetici, così come non viene apprezzato dai mercati. Infatti, all’apertura delle borse il titolo Credit Suisse registra un -62%.

Rottame radioattivo

La tocca piano il quotidiano ticinese “Il Corriere del Ticino”, che definisce Credit Suisse nel suo editoriale un “rottame radioattivo” che avrebbe potuto causare danni ancora peggiori se lasciato alle intemperie del mercato. La Regione risponde citando un cantautore italiano e parla di “domenica bestiale”. Il quotidiano evidenzia come la stessa banca che finanziò opere ciclopiche, tra le quali la galleria del San Gottardo, un secolo e mezzo do po si è rovinata trafficando con gestori di hedge found. “È uno spreco sociale, economico e una vergogna politica per dei dirigenti troppo lenti ad agire”, scrive nel suo editoriale il capo della rubrica economica di Tribune de Genève e 24 Heures, Pierre Veya. Le autorità ci hanno messo troppo, a suo dire, a capire che “gli squali del mondo anglosassone” avrebbero imposto soluzioni radicali. “Troppi errori, mezze verità e goffaggine hanno avuto la meglio su un istituto leggendario, che ha perso la sola qualità non negoziabile per una banca: la fiducia – ha proseguito – Risultato: la Svizzera si ritrova oggi più piccola e torna a una sorta di normalità bancaria”.

La colpa è anche delle autorità per la crisi di Credit Suisse

I giornali non perdonano nemmeno alla politica lo tsunami che ha investito le banche. Le Temps accusa le autorità di non aver dato seguito alle domande di estrazione della parte svizzera dell’attività chiesta anche dagli azionisti. Accusa la Svizzera di eccessivo attendismo. “La Svizzera ha dormito ben troppo a lungo mentre Credit Suisse scivolava occhi aperti verso la rovina”, rincara la dose il Blick. Il quotidiano si sorprende che le autorità, ma anche le altre banche, non abbiano reagito prima, forzando i protagonisti di questa débâcle a inventarsi una soluzione d’emergenza. I giornali del gruppo di lingua tedesca Tamedia parlano di “scandalo storico”.  Arriveranno, invece, “effetti collaterali”, secondo la Neue Zürcher Zeitung, che descrive un giorno nero per la piazza finanziaria elvetica e i suoi numerosi impiegati.