Il crollo annunciato di Credit Suisse apre gli interrogativi sui rischi per le banche italiane. Ieri i titoli dell’istituto bancario svizzero hanno chiuso con un calo del 24,2% a 1,69 franchi, i minimi di sempre, innescando un’ondata di vendite sull’intero comparto bancario in Europa, con l’’indice Stoxx che ha perso il 7,11%. Ma il massiccio sostegno da parte della banca centrale elvetica ha provocato stamattina un rimbalzo dei titoli della banca svizzera e di tutto il comparto bancario, anche quello italiano. A scatenare le vendite è stata Saudi National Bank, partecipata per il 37% dal fondo sovrano saudita, maggior azionista del Credit Suisse, che ha escluso un nuovo sostegno finanziario alla banca. Alla fine dello scorso anno la Saudi National Bank aveva acquistato una partecipazione del 9,88% dell’istituto di Zurigo in occasione dell’aumento di capitale da 4 miliardi di franchi.
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Credit Suisse, banche italiane: ecco i rischi. Bce, i fari sull’esposizione verso la banca svizzera
Ma quali i rischi del crollo di Credit Suisse per le banche italiane? Secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, la Bce sta chiedendo alle vigilate di comunicare l’esposizione sulla banca svizzera. Una voce che ha contribuito a suscitare allarme, portando anche a nuove vendite sull’indice Ftse Italia banche, sceso del 7,7% ieri. La Bce non ha rilasciato commenti, ma è evidente che il grado di attenzione è alto, per evitare pericolosi contagi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha promesso anche in Parlamento di non abbassare la guardia sui temi bancari, e di “prestare massima attenzione monitorando l’evoluzione” in contatto con la Consob e Banca d’Italia.
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L’indice Ftse Italia banche giù del 15% in tre giorni
Solo un mese fa le banche italiane parevano in mezzo alla “più dolce luna di miele degli ultimi 15 anni per prospettive di utili e solidità patrimoniale”, come ha scritto l’ufficio studi di Citi, un colosso di Wall Street, citato da Repubblica. Ma dopo che l’indice Ftse Italia banche da inizio ottobre era balzato del 63%, dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank negli Stati Uniti e il crollo di Credit Suisse è sceso del 15% in tre giorni. Le banche italiane sono tra le più esposte ai titoli governativi: 384 miliardi di euro in titoli del Tesoro più 200 miliardi di altri bond, secondo Bankitalia. All’aumentare del tasso della Bce, questi titoli rendono di più ma si deprezzano in bilancio. Se a causa di una fuga dei depositi le banche italiane dovessero vendere i bond per finanziarsi – quel che è successo con Silicon Valley Bank – le perdite si concretizzerebbero. È uno scenario che a oggi la maggior parte degli analisti considera improbabile.