covid 19

Le farmacie non dovranno pagare l’Iva sulla remunerazione aggiuntiva, istituita tra le misure di sostegno nell’emergenza covid 19, anche per l’anno 2023. A dirlo è l’agenzia dell’entrate in risposta a un interpello di un’associazione che coinvolge 18mila aziende. La cosiddetta remunerazione aggiuntiva, che durava dal 1 settembre 2021 al 31 dicembre 2022  era stata introdotta con la legge di bilancio durante lo stato d’emergenza dovuta alla calamità. L’obiettivo chiarito dal governo stesso era quello “di salvaguardare la rete
di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane“. Un’iniziativa che veniva comunque inquadrata nell’ambito delle decisioni legate alla pandemia con l’intenzione di “rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) alle patologie infettive emergenti e ad altre emergenze sanitarie”.

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Che cos’è la remunerazione aggiuntiva

La “remunerazione aggiuntiva” spetta alle farmacie per il rimborso di farmaci erogati
in regime di Servizio Sanitario nazionale ed è  prevista dal “Decreto Sostegni”, che aveva già stabilito che non rientrava nel campo di applicazione dell’IVA, trattandosi di una “misura di sostegno”, riconosciuta “in via sperimentale, per gli anni 2021 e 2022”.
“L’erogazione delle somme – spiega l’agenzia delle entrate – in parola avviene altresì al verificarsi di presupposti predefiniti e non è commisurata al prezzo dei farmaci (essendo riconosciuta in relazione alle singole confezioni cedute, a prescindere dal prezzo), né modifica il prezzo al pubblico del farmaco”. Quindi non ci sono tasse in più da pagare

Una misura per combattere il covid 19

Proprio per questi motivi non è ritenuta rilevante ai fini dell’Iva. Da parte delle farmacie italiane non sarà quindi necessario pagare tasse in più per un sostegno che era stato stabilito in un periodo di difficoltà e di emergenza come quello del covid 19, proprio per non far venir meno il sostegno che avrebbero poi dato le farmacie, anche in riferimento alle vaccinazioni, ma soprattutto ai tamponi di controllo e verifica del covid 19.