La notizia non deve aver sorpreso più di tanto i mercati, visto che si può dire che era nell’aria ormai da tempo: il colosso cinese dell’immobiliare Country Garden è finito in default su uno dei suoi bond internazionali. La conferma alle indiscrezioni delle ultime ore arriva da un nota della banca statunitense Citi visionata dal ‘Financial Times’.
La scorsa settimana infatti la banca statunitense, fiduciaria del titolo obbligazionario con l’autorità per farne rispettare i termini, avrebbe comunicato ai creditori delle obbligazioni di Country Garden che si era verificato “un evento di default”, secondo quanto riportato dal Ft. A settembre Country Garden aveva mancato il pagamento degli interessi sui bond e successivamente non ha trasferito i fondi nel periodo di grazia previsto di 30 giorni. Diversi creditori hanno confermato di non aver ricevuto i fondi, riporta il quotidiano britannico. Con una esposizione complessiva per circa 182 miliardi di dollari il gruppo cinese è uno dei costruttori più indebitati a livello mondiale, in un settore che vale un quarto del Pil di Pechino.
Country Garden, cronaca di un fallimento annunciato
Country Garden ha segnalato la sua incapacità di onorare gli impegni relativi al debito estero e aveva già subito una significativa flessione del 9,52% nella Borsa di Hong Kong, con il suo valore azionario sceso a 0,76 dollari di Hong Kong. Il mese scorso aveva omesso il pagamento di alcune cedole relative ai bond offshore, entrando nel periodo di “mora” concesso entro 30 giorni per effettuare il pagamento, il quale scadrà la prossima settimana.
In una comunicazione inviata alla Borsa di Hong Kong, l’importante azienda immobiliare aveva ammesso di affrontare “sfide significative” legate al suo debito, composto da 10,96 miliardi di dollari di obbligazioni offshore e 5,86 miliardi di dollari di prestiti offshore. Ha inoltre previsto di non essere in grado di adempiere a tutti i suoi obblighi di pagamento estero alla scadenza o entro il periodo di tolleranza.a di Evergrande, aprendo la strada a una delle più ampie ristrutturazioni del debito mai verificatasi in Cina. Questo rappresenterebbe una sfida significativa per il Paese, considerando che il settore immobiliare costituisce una parte rilevante dell’economia, contribuendo al 25% del suo PIL.