Nella polemica ormai divampata sui veri o presunti ritardi del Pnrr sul banco degli imputati ci sono, manco a farlo apposta, i cantieri: sia quelli aperti, ma già fermi; sia quelli non ancora aperti per ritardi a monte. Cantieri, appunto: costruzioni. Quelle di cui si parla oggi a Milano, a Palazzo Lombardia, dalle 10,30, all’evento di Economy con Regione Lombardia su “Immobiliare innovativo per un’Italia che cresca”, dove la proposizione relativa non è un vezzo lessicale, ma vuol dire una cosa molto semplice: che cioè affinchè ci sia crescita economica, dev’esserci crescita immobiliare. Non significa nuovo consumo di suole: semmai, riqualificazione del consumo già in essere. Direttamente dal Pnrr arriveranno all’immobiliare oltre 2 miliardi di euro per l’edilizia scolastica: non pochi, neanche troppi. Ma è dalla regolamentazione di tutte le opere infrastrutturali che sono invece l’architrave del Pnrr che dovrebbe arrivare un impulso al settore del real estate: e non è facile che questa prospettiva si compia al meglio.
Se ne parlerà dunque dalle 10,30 con gli interventi istituzionali del sottosegretario all’Economia Federico Freni, dell’assessore alla casa e housing sociale di Regione Lombardia Alan Christian Rizzi, del vicepresidente dell’Anci Ciro Bonajuto e della presidente di Assoimmobiliare Silvia Rovere.