Per certi versi è stato un “testamento morale”, ma denso di preziosa materialità: per la precisione, 288 milioni di euro. A tanto ammonta il nuovo pacchetto economico messo in campo da Regione Lombardia attraverso l’assessorato allo Sviluppo Economico retto, nella legislatura uscente, da Guido Guidesi, politico giovane quanto esperto, leghista di scuola giorgettiana, poco più che quarantenne e quindi promettente riserva della politica nazionale (del resto, il sottosegretario di Stato l’ha già fatto) anche se al turno elettorale del febbraio 2022 non ha voluto ricandidarsi.
I nuovi interventi varati in limine-litis dalla giunta si suddividono in 6 macro-aree tematiche:
– investimenti aziendali, attraverso un pacchetto da 210 milioni di euro;
– credito, con il rifinanziamento dello sportello “Credito adesso evolution” per le piiccole e medie imprese per 16 milioni;
– sostegno a start up e scale-up “deep tech”, con una misura innovativa che cuba 40 milioni di euro,
– internazionalizzazione con 7 milioni;
– sostegno alle competenze delle piccole e medie imprese, con 5 milioni;
– commercio, attraverso il rifinanziamento del bando distretti del commercio per ulteriori 10 milioni.
Il pacchetto investimenti, a sua volta suddiviso in tre linee, destinato alle piccole e medie imprese e alle imprese a media capitalizzazione (midcap), si propone di agevolare l’attivazione di investimenti finalizzati allo sviluppo aziendale, per il rafforzamento della flessibilità produttiva ed organizzativa, di favorire l’attivazione di investimenti dedicati all’efficientamento energetico degli impianti produttivi al fine di ridurre l’impatto ambientale e di attrarre nuovi investimenti in Lombardia, oltre a consolidare e sviluppare quelli già esistenti.
Per sopperire all’esigenza di ulteriore liquidità da parte delle imprese, Regione Lombardia ha deciso nuovamente di intervenire sulla misura “Credito adesso evolution”, con un rifinanziamento pari a 16 milioni di euro per l’abbattimento degli interessi sui finanziamenti. Obiettivo di questa misura, che ha ottenuto un grande successo, è finanziare il fabbisogno di capitale circolante delle imprese.
La terza misura del nuovo pacchetto economico è rivolta alle startup e alle scale-up deep tech ed è stata ideata cogliendo la sfida lanciata dalla Commissione Europea di agevolare l’accesso ai finanziamenti ad elevatissimo contenuto tecnologico: Regione ha quindi deciso di stanziare 40 milioni di euro per sostenere l’accesso al capitale di rischio (equity) attraverso interventi di venture capital, favorendo lo sviluppo del capitale di rischio nelle imprese attraverso un approccio di partenariato con investitori privati.
Per quanto riguarda l’internazionalizzazione delle imprese lombarde, sta per essere aperto (e, onestamente, era ora!) il bando ‘Linea Internazionalizzazione 2021-2027’, che si prefigge di sostenere lo sviluppo dell’internazionalizzazione delle Pmi per consentire una crescita di competitività delle imprese sui mercati globali. Le imprese potranno presentare programmi strutturati di sviluppo internazionale per avviare o potenziare la propria presenza sui mercati esteri e globali, beneficiando di un contributo fino ad un massimo di 350 mila euro.
Ma c’è dell’altro. L’assessorato ha ritenuto strategico intervenire sulla formazione: e in questo campo, la linea “competenze” si pone l’obiettivo di sostenere lo sviluppo – appunto – delle competenze per la transizione industriale e la sostenibilità delle imprese lombarde. Le Pmi lombarde saranno supportate nel rafforzamento delle competenze strategiche interne delle imprese, complementari allo sviluppo degli investimenti in innovazione e digitalizzazione, tramite voucher formativi aziendali, del valore di 4 mila euro per lavoratore, il che consentirà ai destinatari di partecipare a corsi di formazione specifici.
Infine, la Regione ha stanziato ulteriori 10 milioni di euro allo scopo di finanziare integralmente tutti i progetti valutati d’eccellenza e ritenuti ammissibili sul bando per lo sviluppo dei distretti del commercio; un ulteriore sforzo per premiare tutti i distretti che hanno presentato progetti di qualità per il rilancio del tessuto commerciale locale.
Questo nuovo pacchetto è solo l’ultimo, in ordine cronologico, di una serie di interventi promossi dall’assessorato; solo nell’ultimo biennio, i finanziamenti complessivi sono ammontati a 1,3 miliardi di euro, per le imprese lombarde. Un investimento importante che la Regione ha voluto mettere in campo a dimostrazione del forte legame da sempre in essere con le imprese lombarde, le uniche in grado di generare lavoro.
Nel corso di questi due anni, dunque, le risorse economiche stanziate dall’assessorato allo Sviluppo Economico ammontano a 1,3 miliardi di euro; nello specifico, solo considerando i finanziamenti concessi a fondo perduto, parliamo di oltre 315 milioni di euro, in grado di generare investimenti da parte delle imprese per oltre 1 miliardo di euro. Gli interventi regionali hanno riguardato tutti i settori del tessuto economico lombardo: dall’artigianato al commercio passando per il cooperativismo e per le piccole medie imprese fino ad arrivare, tra gli altri, al comparto fieristico e all’industria.
«Sono molto soddisfatto di tutto il lavoro che siamo riusciti a fare a sostegno del nostro tessuto produttivo», dice Guidesi: «Penso onestamente che si sia fatto tutto quello che si poteva per aiutare il sistema economico lombardo. Siamo sempre partiti da un concetto che riteniamo fondamentale: solo sostenendo le imprese si può sostenere l’occupazione. Mi sento di affermare che anche grazie a sforzi così importanti le imprese non solo hanno retto ma si sono innovate, sviluppate e continuano ad essere la colonna portante del Paese. Se l’Italia è ripartita nel 2021 ed ha tenuto un forte ritmo di crescita nache nel 2022 lo si deve anche e soprattutto al rilancio della Lombardia». E va detto, a merito di Guidesi e del suo staff, che questo poderoso programma di interventi è stato declinato rispettando la programmazione che era stata presentata originariamente: «Insomma – conclude Guidesi, che non si è ricandidato – abbiamo applicato tre parole chiave: programmazione, flessibilità, innovazione e fare sistema, come ci hanno insegnato le tantissime aziende visitate in questi 18 mesi».