Il tramonto delle schede carburante (che da gennaio dell’anno scorso non sono più utilizzabili per il recupero dell’Iva) e l’avvento della fatturazione elettronica hanno gettato nel panico professionisti e Pmi, alle prese con distributori che adottano procedure diverse. Ma la nostalgia del timbro può essere superata adottando una carta carburante, tanto da giungere presto alla conclusione che in fondo non tutte le innovazioni vengono per nuocere. «Le nostre carte piacciono alle piccole come alle grandi aziende» dice Aldo Paolo Iacono, direttore Fleet & Mobility di Edenred: «i piccoli apprezzano soprattutto la comodità dello strumento di pagamento, dalla ricarica in tempo reale alla app che ti fornisce prezzi, distanza e tempo di percorrenza per i distributori. I grandi la semplificazione della gestione delle note spesa, fatturazione elettronica inclusa, e volendo anche delle spese di trasferta con hotel e ristoranti, e il relativo abbattimento dei costi». La carta carburante Uta Edenred, per fare un esempio, permette di rifornirsi in oltre 6.500 stazioni di servizio in tutta Italia, e permette il recupero dell’IVA e la deducibilità dei costi carburante grazie alla fatturazione elettronica. L’azienda riceve una fattura che riepiloga le transazioni relative a tutte le carte carburante Uta Edenred utilizzate dai collaboratori nel periodo di fatturazione stabilito. «Il nostro sistema genera automatismi molto apprezzati dagli stakeholder» sottolinea Iacono, «perché facilita il lavoro del Cfo che, normalmente, deve gestire le riconciliazioni finanziarie.
L’azienda riceve un riepilogo di tutte le transazioni effettuate dalle carte carburante utilizzate dai collaboratori nel periodo
ExpendiaSmart permette, ad esempio, di ricostruire l’alberatura contabile e la gestione delle risorse, in modo da avere un unico strumento per gestire le spese in uscita che dialoga con l’Erp (enterprise resource planning). Un processo di automatizzazione che permette un notevole risparmio di tempi, di strumenti tecnologici, di costi». Edenred si è mossa in anticipo rispetto all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica di quest’anno, approfittando delle circolari che fin dal 2014 hanno introdotto la possibilità di recuperare l’Iva sulle spese di carburante attraverso strumenti tracciati su piattaforme che riassumessero in via informatica le aliquote delle transazioni. Questo ha portato nello stesso anno alla nascita di Eri (Edenred Italia) Fin, il primo Imel (Istituto di moneta elettronica) italiano che opera a titolo esclusivo nel mercato B2B, premessa dell’emissione delle carte Edenred ExpendiaSmart: quella blu, per la gestione di tutte le spese di trasferta, e quella gialla Drive, la carta carburante, cui si sono successivamente aggiunte la carta UTA Edenred, carta multibrand, ideale per la gestione del parco auto. Oggi sono 40mila le carte Edenred attive tra Expendia e Uta. Con Expendia Smart si risolve anche il problema della fatturazione elettronica delle altre spese di trasferta: «Prima al ristorante si richiedeva fattura per la partita iva dell’azienda, oggi si comunica il codice destinatario dell’azienda o si mostra direttamente un QR Code. A questo punto il ristoratore invia i dati al sistema di interscambio (SdI) che manderà alla PEC dell’azienda la fattura in formato XML. Per ogni transazione di un dipendente, che sia carburante, un hotel o un pasto, ho una stringa xml. La nostra piattaforma ne trae una distinta riassuntiva tracciata e già certificabile». (r.v.)