I commercialisti dell’Anc, Associazione nazionale dei commercialisti, aderente a Confoprofessioni, una delle libere associazioni tra le più rappresentative in cui si articola la categoria, scende in campo con la lancia in resta contro l’imminente riforma dello Spit. Lo fa con una lettera al ministro Gualtieri:
“Egregio Sig. Ministro,
ci rivolgiamo a Lei poiché, in vista dell’approssimarsi della data del 28 febbraio 2021, riteniamo sia indispensabile un ripensamento di quanto stabilisce il Decreto Semplificazioni sulla dismissione dei sistemi di identificazione online e il passaggio definitivo a SPID, anche per imprese e professionisti.
Il cambiamento riguarderà anche il sistema di accesso all’Agenzia delle Entrate da parte degli intermediari che operano per conto dei clienti nella trasmissione di atti e dichiarazioni e che, ad oggi, agiscono in virtù di una delega.
Come potrà essere da noi gestito il tutto, se per ogni accesso dovremo richiedere una diversa autorizzazione al soggetto contribuente per poter operare per suo conto? Il sistema Spid, per come è concepito, è adatto all’utilizzo da parte della persona che agisce in proprio, ma come potrebbe il professionista che si trova ad inviare decine o centinaia di dichiarazioni, entrare nel sistema per ogni singolo contribuente? Dovrebbe forse chiamarlo per avere i codici che appaiono sul suo smartphone? Di notte, magari, quando abitualmente riusciamo ad accedere dopo un pomeriggio di tentativi andati a vuoto per intasamento della rete?
Fino a che questo nodo non sarà sciolto con soluzioni operative semplici e funzionali che ci permettano di continuare ad operare tramite un singolo accesso per tutti i clienti, è essenziale che sia assicurato il mantenimento dell’attuale sistema Entratel.
È questa, ci permettiamo di sottolineare, una tipica situazione che prende forma a causa della scarsa consapevolezza, da parte dei decisori preposti, su come si applichino in concreto le norme emanate e ancora una volta riportiamo alla Sua pregiata attenzione l’indifferibile necessità di un tavolo tecnico permanente tra i rappresentanti della nostra Professione, il Mef e l’Agenzia delle Entrate, affinché criticità come quella a cui ci riferiamo, siano affrontate preventivamente e non si trasformino in emergenze.