Come investire nei Btp

L’Italia, così come tutta l’Europa, si trova in una situazione economica decisamente complicata figlia degli anni della pandemia e fortemente complicata dall’inflazione che continua a crescere (a maggio 2022 la media nell’Eurozona è stata dell’8,6%) e dai tassi in rialzo. Ne risentono il Pil dei Paesi e lo spread, con l’Italia e il suo Tesoro chiamati ad una gestione sempre più complicata del debito pubblico. I Btp italiani, ovvero i titoli di debito (obbligazioni) a medio-lungo termine emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, risultano oggi una soluzione ancora poco caldeggiata, visto e considerato che solo poche famiglie in Italia hanno deciso di acquistarli. Vediamo dunque come investire nei Btp.

Come investire nei Btp

Secondo quanto riportato dal Corriere delle Sera, solo l’8 del debito pubblico italiano è stato acquistato dalle famiglie italiane, diversamente da quanto avveniva nel secolo scorso. Attualmente il 25% del debito fa capo a Banca d’Italia – che l’ha acquistato per conto della Bce – e il 29,1% è in mano a soggetti non residenti. I Btp non attirano dunque i piccoli risparmiatori. L’ultimo Btp Italia, con scadenza al 28 giugno 2030, cedola minima all’1,6% ed indicizzato all’inflazione italiana, è stato collocato per soli 9 miliardi, di cui ben 7,2 sottoscritti da clienti retail. Un vero e proprio insuccesso, malgrado garantisca un rendimento annuo che potrebbe essere (secondo l’andamento dei prezzi) pari al 5%.

Ma allora perchè gli italiani non sembrano interessati ai Btp? Secondo l’analisi di Ferruccio De Bortoli pubblicata sul Corriere, si tratterebbe di una prudenza legata al destino sul mercato di precedenti emissioni, come quelle del Btp Futura. Si tratta infatti di titoli non indicizzati all’andamento dell’inflazione, che sono legati alla crescita dell’economia italiana. Nel corso della pandemia tali titoli sono stati acquistati dagli italiani spesso per senso patriottico, ma i loro rendimenti nominali risultano essere, ad oggi, piuttosto modesti con la non possibile esclusione di perdite.

I risparmiatori, dunque, preferiscono aspettare, malgrado i Btp Italia (molto diversi rispetto ai Futura in quanto indicizzati all’inflazione europea) siano tutti attualmente quotati sopra la pari, 109,91. Un ruolo in tal senso è stato rappresentato anche dalle banche che, di sicuro, non hanno incentivato i propri clienti all’acquisto dei titoli, pensando – anche giustamente – di difendere il risparmio gestito. Qualcosa in più, però, per le sorti del Paese andrebbe fatto.