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«Programmo da quando avevo 14 anni e usavo un Commodore 64», cioè da quando il cloud era ancora un’idea per addetti ai lavori. A raccontarlo è Michele Sciabarrà, siciliano residente a Londra, una laurea in Scienze dell’Informazione, autore presso O’Reilly uno egli editori specializzati più prestigiosi al mondo e un curriculum di livello altissimo. «Ho lavorato per anni come sviluppatore, commerciale e consulente all’interno di tante aziende internazionali e ho capito che era questo il momento giusto per lanciare la mia startup: Nuvolari.  

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Nuova operatività ristori Emilia-Romagna

A partire dal 21 novembre ampliata l’operatività dei Ristori da €300 milioni riservati alle imprese colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna. La nuova misura, destinata a indennizzare le perdite di reddito per sospensione dell’attività per un importo massimo concedibile di 5 milioni di euro, è rivolta a tutte le tipologie di impresa con un fatturato estero minimo pari al 3%.


Che cosa è Nuvolaris

Nuvolaris è un sistema operativo per lo sviluppo in cloud che offre agli sviluppatori un modo più efficiente, veloce e preciso per sviluppare. Secondo Sciabarrà, oggi è impensabile sviluppare qualcosa che funzioni su server fisici. Gestire decine di server di questo tipo è quasi impossibile e aggiungere un nuovo server alla propria rete può richiedere settimane di lavoro e migliaia di euro d’investimento. Tuttavia, se si lavora in cloud, l’investimento si riduce a pochi centesimi e ci vogliono solo pochi minuti per aggiungere un nuovo server. Nuvolaris offre un modo più veloce, efficiente e conveniente per sviluppare in cloud.

Senza il cloud è impossibile lavorare

Affidarsi al cloud per il lavoro è ormai indispensabile. Ma per farlo, bisogna essere preparati ad affrontare molte complessità. «Le aziende che fanno sviluppo possono usare il cloud in modalità serverless affidando di fatto a un cloud provider la gestione dei server, ma ciò vuol dire essere legati e vincolati a quello specifico fornitore; soluzione che, posso garantire, non gode di grande simpatia. Esiste anche una seconda modalità serverless, aperta che permette di usare tutti i cloud in circolazione senza sentirsi legati a uno in particolare: è quella che viene chiamata Kubernetes. Ma anche questa modalità ha un problema: se da una parte libera le aziende da un legame troppo stretto con un solo fornitore, dall’altra risulta complicatissima ed estremamente laboriosa da implementare. Per questo è nata Nuvolaris, una piattaforma che rende Kubernetes facilissima da usare. Proprio come WordPress ha reso facilissimo creare siti web quando per farlo servivano competenze molto specifiche e non alla portata di tutti».

Il successo fra gli addetti ai lavori

Sviluppatori, professori di informatica e addetti ai lavori hanno immediatamente intuito le potenzialità di questa tecnologia e si sono detti disposti a investire su questo progetto. Per questo motivo Sciabarrà e il suo team hanno avviato una campagna di crowdfunding internazionale sulla piattaforma Crossfund.com che in pochi giorni ha raccolto adesioni per oltre 350mila dollari e conta di arrivare al mezzo milione. «È importante notare – precisa Mirella Di Girolamo, CFO della startup – che oltre a contare su un team di super esperti e con un grande seguito, Nuvolaris opera in un mercato globale, uno dei principali del cloud-native, quello serverless che raggiungerà i 25 miliardi di dollari di valore entro il 2026. Ma il TAM (Total Addressable Market) è molto più ampio, visto che copre anche quello delle soluzioni Kubernetes e del cloud privato. In soli sei mesi di attività la giovanissima startup ha già iniziato a lavorare con importanti aziende portando a casa ordini per oltre 70mila dollari». Insomma, c’è una rivoluzione globale in corso e porta la firma del Made in Italy.