Unipol, primi nove mesi dell’anno con il segno più
Carlo Cimbri, presidente di UnipolSai

”Queste sono cose che piacciono ai giornali, i Risiko bancari. Le fusioni non sono di per sé la panacea per risolvere i problemi delle aziende. Dipende da come vengono fatte e da come la nuova realtà saprà stare sul mercato”. Lo ha dichiarato Carlo Cimbri, Ceo gruppo Unipol, nel corso della trasmissione Restart su Rai2, rispondendo a una domanda sull’idea di fusione tra Banco Bpm e Bper. “Oggi la banca Popolare dell’Emilia Romagna ha appena comprato milioni di clienti e 30-40 miliardi di attivi da Ubi Banca, e quindi deve integrare bene, preoccuparsi di far funzionare il nuovo pezzo di mondo che cambia le dimensione della Banca Popolare del 50%” ha osservato il Ceo. ”Poi, è un fatto di mercato, una tendenza, che un sistema troppo frazionato è un sistema inefficiente. Il settore assicurativo si è consolidato molti anni prima delle banche e pochi operatori rappresentano la grandissima fetta del mercato. Il nostro sistema bancario è un po’ indietro ma è in cammino, le banche si sono quasi dimezzate. L’evoluzione del mondo, la tecnologia poi, riduce la presenza sul territorio nei fatti: quindi la presenza fisica, il numero degli sportelli bancari è ancora oggi sovradimensionato. Si formeranno altri lavori. Qualsiasi rivoluzione vista all’inizio con timore crea delle altre figure e questo sarà anche per la rivoluzione tecnologica. Vale in tanti settori e anche in quello bancario” ha concluso Cimbri.