Nel mese di febbraio 2023 il caro spesa è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente e del 9,1% rispetto al 2022. Lo rileva l’Istat rivedendo la stima preliminare che era +9,2%. Questo tasso di aumento è inferiore rispetto a quello del mese precedente, principalmente a causa del calo dei prezzi dell’energia regolamentata e del rallentamento dei prezzi dell’energia non regolamentata. Tuttavia, i prezzi degli alimenti lavorati e non lavorati, dei tabacchi, dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona e dei servizi di trasporto sono in rialzo.

Rallenta l’inflazione ma aumenta il caro spesa

L’inflazione di fondo, che non considera gli energetici e gli alimentari freschi, è aumentata dal +6,0% al +6,3%, mentre quella al netto solo degli energetici è passata dal +6,2% al +6,4%. La crescita dei prezzi dei beni si è ridotta su base annua (dal +14,1% al +12,4%), mentre quella dei servizi è aumentata (dal +4,2% al +4,4%). I prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona sono aumentati su base tendenziale (dal +12,0% al +12,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto sono rimasti stabili (dal +8,9% al +9,0%). L’aumento dell’indice generale è stato principalmente causato dai prezzi degli alimentari non lavorati, dei tabacchi, degli alimentari lavorati, dei servizi relativi ai trasporti, dei beni durevoli, dei beni non durevoli, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei servizi relativi all’abitazione. Tuttavia, i prezzi dell’energia regolamentata e non regolamentata sono diminuiti. L’inflazione prevista per il 2023 è del +5,4% per l’indice generale e del +3,7% per la componente di fondo.

Salgono i prezzi dei beni alimentari 

L’Ipca, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo, ha registrato un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 9,8% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questo è un rallentamento rispetto all’aumento del 10,7% registrato a gennaio e la stima preliminare era del 9,9%. Inoltre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, escludendo i tabacchi, è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’8,9% rispetto all’anno precedente.