Aumenta il costo dell'acqua minerale, specialmente quella gasata a causa dei costi di estrazione dellìanidiride carbonica

Il caro energia diventa caro bicchiere, ma non si tratta tanto del bicchiere di vino, purtroppo al centro dei rincari ora c’è l’acqua, specialmente quella gasata. Quella che mettiamo in tavola. Non moriremo di sete ma certamente impressiona che ad aumentare sia anche questo essenziale bene primario. Con aumenti di prezzo che vanno dal +11% per l’acqua minerale al +10,5% per i succhi di frutta fino al +7% delle bibite gassate sotto pressione per gli elevati costi di estrazione dell’anidride carbonica ad uso alimentare.

Le brutte notizie arrivano dall’analisi della Coldiretti sugli ultimi dati Istat relativi all’inflazione che sottolineano che forti aumenti dei costi di produzione si registrano anche per le bevande alcoliche più diffuse dalla birra al vino.

Costi pesanti incidono su tutta la filiera

Pesano i costi di produzione in campi e vigneti che – sottolinea Coldiretti – vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigare i raccolti ma il caro energia e la mancanza di materia prime si fanno sentire lungo tutta la filiera – spiega Coldiretti – insieme all’aumento di costi per imballaggi, bancali, contenitori di plastica, vetro, metallo, etichette e tappi. Costi indiretti che – evidenzia Coldiretti – vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +10% costi per le lattine, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

Esplosione prezzi in autunno

Una situazione che, come più volte annunciato, è destinata ad esplodere in autunno con un prevedibile balzo dei listini di vendita che riguarda l’intera filiera agroalimentare che dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio, secondo l’analisi della Coldiretti