Una famiglia su quattro si prepara a un cenone di fine anno “take away”. Con modalità di asporto dai ristoranti, cioè. Molta attenzione e “spreco zero”. Così gli italiani festeggeranno il secondo Capodanno dell’era Covid. Ma stando alle analisi del Centro studi di Confcooperative, per il cenone di inizio 2022 si prevede una spesa di 1,7 miliardi, maggiore rispetto a un anno fa e «dovuta sia alla crescita dell’8% delle tredicesime, che valgono 44 miliardi rispetto ai 41 del 2020 (frutto di un recupero parziale sull’occupazione e un minore impatto della Cig sui redditi), sia alla possibilità di poterlo festeggiare con parenti e amici, cosa l’anno scorso molto più difficile». Ma da scialare c’è poco, perché la variante Omicron e la recrudescenza della crisi economica che sta attenuando gli effetti della ripresa consigliano prudenza. Ecco allora l’idea del take away per evitare di accumulare avanzi e sprechi poco opportuni di questi tempi. I cenoni in tutti i casi saranno all’insegna del made in Italy con 60 milioni di bottiglie; vongole e frutti di mare per i primi piatti (90 milioni di euro); pesce per i secondi piatti (270 milioni di euro); carne, salumi e uova (300 milioni di euro); vini, spumanti e prosecchi (295 milioni di euro); frutta, verdura e ortaggi (240 milioni di euro); pasta, pane, farina e olio (160 milioni di euro). Non mancherà il tagliere dei formaggi freschi e stagionati italiani (95 milioni).
Capodanno, cenone 2022 più ricco ma “da asporto”
Secondo il Centro studi di Confcooperative, quest’anno, rispetto al 2020, si prevede una spesa di 1,7 miliardi, maggiore rispetto al 2020 per via delle tredicesime in aumento. Ma una famiglia su 4 sceglierà la modalità "take away"